Un fatturato totale di 5,5 miliardi di euro, in calo del 2,4% rispetto al primo semestre 2023. È il principale dato che emerge da un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sul fatturato nei primi sei mesi del 2024 su un campione di 3.830 imprese associate. Fra le realtà reggiane emerge un calo di fatturato meno accentuato del 5,5%.
Lo studio ha suddiviso il campione in sei macro settori: manifattura, costruzioni, servizi alle imprese, servizi alle persone, alloggio e ristorazione, fino a commercio e autoriparazione. Per la manifattura il comparto segna il calo più accentuato registrando un -16,5% del valore del fatturato rispetto al primo semestre 2023. Nel dettaglio, tra i principali settori maggiormente rappresentati, le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo segnano un -24,4%. Il comparto della moda (che comprende tessile, abbigliamento e calzature) segna un -9,1% rispetto al primo semestre 2023. Le costruzioni risultano essere il secondo comparto con il calo del 6,2%.
Il campione di questo settore è composto da imprese che si occupano di completamento e finitura di edifici, come posatori e imbianchini, che osservano un calo del 5,7% del fatturato, da impiantisti (installazione di impianti elettrici, idraulici, ed altri lavori di costruzione e installazione) che segnano un -6,3% e da imprese che si occupano di costruzione di edifici residenziali e non, che registrano un più marcato -14,8%.
Cresce, invece, il fatturato dei servizi con differenze tra i vari settori. I servizi alle imprese segnano un +1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i servizi alle persone +3% (parrucchieri e trattamenti estetici), ma calano del 2,8% per l’assistenza sanitaria. Alloggio e ristorazione cresce del 4,7%, in particolare i ristoranti (+6,9%), commercio e autoriparazione registra l’incremento maggiore di fatturato con un +7,9%, trainato dal commercio all’ingrosso (+21,4%) e dall’autoriparazione (+11,4%), mentre il commercio al dettaglio è in calo del 2,8%. Cresce il fatturato dell’11,6% nella manutenzione e riparazione di autoveicoli, gli intermediari del commercio vedono un +40,9%, mentre il commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati cresce dell’1,1%.
"I numeri parlano chiaro: abbiamo bisogno di sostegno, di misure concrete per invertire dei trend che, in alcuni settori come la moda e la meccanica, sono davvero preoccupanti. Non possiamo permettere che il tessuto socio economico del territorio si impoverisca di quelle micro, piccole e medie imprese che rappresentano le eccellenze dell’area e realizzano prodotti di fama internazionale", ha detto Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato.