Scatta l’arresto – con concessione dei domiciliari – per un uomo di 52 anni, campano di origine, indagato, a processo e poi condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione in quanto ritenuto responsabile del reato di estorsione ai danni di un 56enne reggiano, commesso tra l’autunno del 2009 e il maggio 2010. La definizione della sentenza arriva dunque a ben quattordici anni di distanza. La condanna, ora definitiva e inappellabile, ha portato l’ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica del tribunale reggiano ad emettere, come da prassi in questi casi, l’ordine di esecuzione per l’espiazione della pena, con la concessione, appunto, degli arresti domiciliari. L’uomo, attualmente abitante a Reggiolo, è stato ritenuto responsabile di estorsione ai danni di un 56enne reggiano, con il reato commesso insieme a un complice. Dalle indagini e poi dai procedimenti penali è emerso come il condannato aveva prestato alla vittima 500 euro, chiedendo in restituzione una somma maggiore. Non bastavano i 1.500 euro versati. I due accusati ne volevano almeno duemila. Era scattata la segnalazione ai carabinieri, arrivando poi all’arresto dei due indagati, ben quattordici anni fa. Ora la sentenza è definitiva. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito lunedì dai carabinieri di Reggiolo. I militari lo hanno identificato per notificare il provvedimento per poi assicurarsi del suo trasferimento a casa, dove deve restare fino al termine della pena o fino a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.
Antonio Lecci