Rientrato nel primo pomeriggio di ieri l’allarme tra Brescello e Viadana per la presenza di un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, che per oltre una settimana ha tenuto in allarme la zona confinante tra Emilia e Lombardia, con evacuazione di abitazioni e aziende, in particolare nel quartiere viadanese all’interno dell’area di coinvolgimento di una possibile esplosione: coinvolte mille persone, attività, traffico veicolare.
Alle 13,55 è stata fatta esplodere la bomba rinvenuta durante lavori alle arginature del Po, già sul versante lombardo del fiume ma geograficamente in territorio di Brescello. Il botto è stato sentito nitidamente fino a una decina di chilometri di distanza.
A coordinare le operazioni gli artificieri dell’Esercito del 2° Rgt Genio Pontieri di Piacenza, che hanno ricevuto il plauso del prefetto Cocciufa. L’operazione di brillamento della bomba è stato preceduta ieri mattina da un incontro a Brescello del Centro coordinamento soccorsi con la partecipazione di rappresentanti di Prefettura, artificieri di Piacenza, carabinieri, polizia locale guardia di finanza, polizia di Stato, vigili del fuoco, Protezione civile, Aipo, oltre a Enel, Ireti e Snam, oltre che delle amministrazioni comunali di Brescello e Viadana. Presenti nell’area anche unità di soccorso con ambulanze e personale sanitario per far fronte a eventuali emergenze. Che per fortuna non ci sono state.
Alle 13 sono partite le operazioni di sicurezza degli artificieri per posizionare le cariche necessarie. Alle 13,55 è avvenuto il brillamento della bomba. E’ seguita l’ultima fase di controllo effettuata dai militati, con le operazioni concluse poco meno di un’ora dopo.
Antonio Lecci