"Esercito? Siamo ancora in attesa di determinazioni, può essere però che ora ci siano altre priorità vista l’evoluzione problematica della situazione internazionale". Il questore di Reggio, Giuseppe Maggese risponde alla domanda che tutti i cittadini, in particolare i residenti della zona stazione, si fanno dopo la richiesta avvallata dal prefetto Cocciufa – in concertazione col comitato per la sicurezza – e inoltrata al Governo per l’adesione del progetto ’Strade Sicure’ che prevede l’invio di soldati in presidio davanti alle zone critiche della città.
Il questore poi, a margine della conferenza stampa di ieri mattina volta ad illustrare l’operazione che ha portato ai due arresti per il tentato omicidio in piazzale Marconi, ha analizzato la situazione attorno al quartiere. "Diciamo che è stazionaria – chiosa – Non migliorata, ma neppure peggiorata. La pressione è innegabile, ma dobbiamo evidenziare che i responsabili di crimini efferati nella zona stazione, sono stati sempre tutti assicurati alla giustizia come nel caso di oggi, per il quale vanno fatti i complimenti a tutti i miei uomini per le indagini svolte. Bisogna anche dire che la città è presidiata ed è vivibile. Poi, certo non si può avere un’auto della polizia dietro ad ogni portone". E ancora: "È quasi impossibile prevedere fatti come un accoltellamento, spesso scaturiti anche dalle condizioni psicofisiche alterate dei protagonisti. Noi facciamo operazioni straordinarie anche più volte a settimana nel quartiere, è una prevenzione importante. Inoltre preme sottolineare che l’incidenza di soggetti irregolari è relativamente bassa, perciò in pochi possono essere allontanati. Chiaro è che la repressione ha efficacia specialmente nelle attività investigative ordinarie e che si notano meno".
Infine annuncia che "la Polfer è stata recentemente potenziata di qualche unità e svolge un presidio costante prezioso in gran parte della giornata, salvo nelle ore notturne quando la stazione è chiusa".
dan. p.