DANIELE PETRONE
Cronaca

Esercito, parla il ministro Piantedosi: "Un segnale di vicinanza alla città. E rafforzeremo anche la polizia"

Il capo del Viminale spiega le motivazioni della decisione di inviare un presidio di 12 militari in stazione "Ho ritenuto doveroso dare risposte concrete alla comunità che ha espresso un bisogno di maggior tutela" .

Il ministro Matteo Piantedosi col prefetto Maria Rita Cocciufa e il colonnello dei carabinieri Orlando Hiromi Narducci nel Cosp del 14 febbraio a Reggio

Il ministro Matteo Piantedosi col prefetto Maria Rita Cocciufa e il colonnello dei carabinieri Orlando Hiromi Narducci nel Cosp del 14 febbraio a Reggio

"Un segnale di vicinanza e di attenzione verso una comunità che ha espresso con forza la necessità di maggior tutela e sicurezza". Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi motiva così la decisione presa di inviare l’Esercito in città. "Ho ascoltato con attenzione le richieste del territorio – spiega il titolare del Viminale – che sono emerse durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica lo scorso 14 febbraio a Reggio Emilia (da lui stesso presieduto, ndr). Per questo ho ritenuto doveroso dare una risposta concreta".

Piantedosi, oltre a ribadire le tempistiche e le cifre del presidio anticipate dal Carlino – "da aprile saranno operativi 12 militari nell’ambito del programma ‘Stazioni Sicure’ , con l’obiettivo di rendere più vivibili le aree intorno alla stazione storica, dove è ancora in vigore l’ordinanza “zone rosse“", raddoppia le promesse di intervento che: "Stiamo lavorando al rafforzamento degli organici della Polizia", conclude il Ministro. Già il questore Giuseppe Maggese, pochi giorni fa in un’intervista sempre al nostro giornale, aveva detto che "sarebbe arrivata, qualche unità in più".

Un responso atteso da tempo quello per l’Esercito. Invocato anni addietro in primis dal sempre agguerrito centrodestra, quando esplosero i problemi in zona stazione e nell’area delle ex Reggiane (pre bonifica), e poi negli ultimi tempi in maniera quasi asfissiante da parte del comitato di viale Iv Novembre attorno al quartiere della ferrovia. E se fino a primavera di un anno fa, l’allora sindaco Luca Vecchi, il questore Giuseppe Maggese e il Prefetto Maria Rita Cocciufa non lo ritenevano necessario, dopo una recrudescenza della criminalità e un’escalation di episodi efferati, è stata formulata l’istanza al Governo per l’attivazione del progetto ‘Strade Sicure’. Una svolta l’ha data – bisogna dirlo per dovere di cronaca – l’apertura da parte del neo sindaco Marco Massari che già in campagna elettorale si era detto favorevole all’invio dei militari, con l’appoggio storico e inedito di gran parte del centrosinistra fino a pochi mesi prima contrari e in linea con la passata Amministrazione. Da qui si è arrivati alla decisione unitaria assunta nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, di richiedere l’Esercito al Viminale. Ed è stato decisivo l’indirizzo dato dal ministro Piantedosi, in quota Lega all’interno del Governo di centrodestra più avvezzo all’utilizzo del presidio militare rispetto all’opposizione a trazione Pd.

Ora si attendono le modalità di insediamento dei soldati che potrebbero non solo presidiare la stazione, ma le cosiddette ‘zone calde’ del centro storico che saranno indicate dallo stesso Cosp in prefettura, col coordinamento dei vertici delle forze dell’ordine della città. Anche se il sindaco Massari ha ‘ammonito’: "Bene l’Esercito, ma da solo non basta, servono progetti per contrastare marginalità e povertà".