Lui, un 30enne nigeriano, regolare, giovane padre, è stato arrestato dalla polfer giovedì dopo essere stato trovato in possesso di droga: nel marsupio aveva 14,7 grammi di eroina suddivisa in 40 dosi e altri 2,6 grammi di cocaina contenuta in 8 involucri. Lo stupefacente è stato sequestrato al mattino; poi nel pomeriggio, dopo i primi accertamenti, è stato arrestato per l’ipotesi di detenzione di droga ai fini di spaccio di un modico quantitativo. Anche nel marzo di quest’anno per lui erano scattate le manette a Modena sempre in materia di stupefacenti. Il giovane, residente a Reggio, è comparso ieri in tribunale per la direttissima: si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre l’avvocato difensore Flavia Sandoni ha domandato la revoca o una misura non detentiva. Il giudice Matteo Gambarati (foto) ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di firma quotidiano in questura: ha ritenuto che la droga fosse probabilmente destinata allo spaccio, ravvisando il rischio di reiterazione del reato non solo alla luce del precedente avvenuto in primavera, ma anche di una difficoltà personale, cioè la sua situazione lavorativa precaria (ha detto di vendere giornali), aggravata dal fatto che deve mantenere due figlie. Tuttavia, secondo il giudice, dovrebbe essere sufficiente, a differenza di quanto prospettato dal pm, la presentazione in caserma ogni giorno per farlo desistere da ulteriori reati che potrebbe commettere per cercare di sostentarsi. L’avvocato ha chiesto un termine a difesa, la prosecuzione della direttissima è stata rinviata a ottobre.
al.cod.