
Erika Kawaii in uno dei suoi video dedicati alle giovanissime artiste
Reggio Emilia, 29 marzo 2016 – Molte ragazze si identificano in lei, che condivide con loro le ansie tipiche dell’età. Allo stesso tempo la guardano come un modello. Bella, giovane, realizzata e della stessa città.
La reggiana Erika Kawaii (nata il 21 novembre 1990) conta un seguito straordinario sul suo canale personale Youtube: 117.638 iscritti - ultimo dato - ne guardano le gesta e provano a imitarla. La parola chiave per entrare nel suo mondo è ‘tutorial’. La venticinquenne rintracciabile su Facebook come personaggio pubblico e nella pagina dei fan spiega come confezionare creazioni di ‘fimo’, resina, cosplay o paste modellabili, per sfoggiarle come ciondoli e orecchini.
Semplici formine da mettere in forno per avere oggetti che sembrano usciti da un manga giapponese.
E infatti il cognome Kawaii significa carino o dolcioso, in lingua nipponica. Termine, quest’ultimo, parente di petaloso. Nella sua boutique sulla piattaforma di vendita on line Etsy, in cui si possono commercializzare solo cose fatte da sé, Erika espone ‘dolci tentazioni’, fra cui collane, cookies e cupcakes di ispirazione inglese e americana, per la gioia delle bambine, ma anche delle mamme, curiose di questo fenomeno social-mediatico.
Ma chi è Erika? «Non sono affatto brava in queste cose... Sono di Reggio Emilia e adoro tutto ciò che è puccioso. Spero che il mio canale vi piaccia, buona permanenza» - è il suo laconico biglietto da visita postato sul web.
In realtà, Kawaii rivela ‘Il suo segreto!’, tenuto nascosto finora per un timore adolescenziale: «Ecco perché non mi sono mai mostrata. Il mio occhio destro non è sano. Ora lo sapete. Vi prego non prendetemi in giro. Ci rimarrei troppo male».
Un difetto fisico da correggere, nulla più, un occhio pigro, lo chiamano gli oculisti con i bambini. Ma quando si è giovani la minima allusione a un difetto può ferire. Altro che prese in giro, i ragazzi di oggi sono sensibili e la confessione di Erika ha suscitato empatia. Ma dove potete scoprirla davvero è nel suo ‘Draw my life’, video – presentazione in cui alle parole lei accompagna lavagna e pennarello: «Sono nata al Santa Maria, figlia di Angela e Paolo e sorella di Valerio, e la mia vita non è mai stata facile – attacca – le scuole medie sono state il periodo peggiore, tutti mi ferivano, anche quelle che ritenevo mie amiche».
Creta, pasta di sale e pittura sono i materiali prediletti da Erika, che da piccola impara il decoupage. Sportiva e vivace, la bimba è però vittima di bullismo, che per fortuna è solo un brutto ricordo. Nata molto gracile, ha dovuto lottare fin dalla più tenera età per conquistare il suo spazio nel mondo, per superare il divorzio dei genitori e tante piccole grandi angherie subite nel periodo scolastico. Per questo piace alle coetanee.
Lara Ferrari