Reggio Emilia, 12 giugno 2022 - Stefano Ovi, presidente del Cai di Reggio: il nostro Appennino è stato di nuovo teatro di un drammatico incidente.
"E’ l’ennesimo dramma del volo che si verifica sulle nostre montagna. Per capire le cause credo che saranno fondamentali le informazioni sulla situazione del tempo al momento dello schianto. I dati ci sono, in quella zona abbiamo ben tre centraline meteo".
Aggiornamento "Elicottero caduto, non c'è la scatola nera"
Lei è un pilota e un appassionato di meteo: cosa pensa del luogo del ritrovamento.
"L’elicottero era completamente fuori rotta. Potremmo ipotizzare che il pilota abbia cercato una zona dove il maltempo fosse meno pronunciato, cercando una via più favorevole per passare il crinale".
Vedendo la mappa della zona, quale percorso potrebbe aver seguito?
"Il sistema della montagna è complesso, il crinale è lo spartiacque dal passo del Cerreto, Pradarena, verso il passo delle Radici. Sembra che l’elicottero abbia superato il primo crinale, ma non il secondo".
Le condizioni meteo possono cambiare molto rapidamente in montagna.
"E’ una caratteristica normale che vale anche per gli escursionisti. La montagna richiede sempre grandi attenzioni. Molte volte è proprio impraticabile e spinge a rinunciare".
Nel 1990 ci fu lo schianto dell’elisoccorso di Parma.
"L’attuale incidente potrebbe avere caratteristiche simili. Da un primo esame, potrebbe trattarsi sempre di mezzi che vanno a finire contro una montagna perchè, facendo un’ipotesi ragionevole, potrebbero essersi trovati dentro una nuvola con una visibilità compromessa. Incidenti di questo genere sul nostro appennino non sono rari. Tra Cerreto e Cusna ne ricordo diversi".
Altre possibili ipotesi?
"Per ora non si può dire nulla di concreto sulla possibilità che ci sia stato un guasto. Le condizioni meteo sembrano essere state decisive".
Si può almeno imparare qualcosa da questi incidenti?
"Queste tragedie sono studiate, ogni incidente ha una sua storia che viene divulgata per migliorare la sicurezza dei voli. Poi ogni caso ha circostanze particolari. Pensiamo al piccolo bimotore che cadde sul monte Casarola, poche centinaia di metri più in là e si sarebbe salvato. Detto questo, dobbiamo comprendere che il crinale, con il cattivo tempo, è pericoloso".
Gli incidenti avvengono anche con piloti professionisti e di grande esperienza.
"Infatti parliamo di piloti professonisti che sono in grado di fare le loro valutazioni, piloti che possono prendere le decisioni in base agli elementi di cui dispone. Per capire cosa sia successo bisognerà attendere le inchieste che potranno far luce su tutti gli elementi della tragedia".