Ecosistema urbano, Reggio Emilia premiata per la differenziata e le piste ciclabili

La nostra città è prima in Italia nella classifica di Legambiente: è passata dal quinto al primo posto in un anno anche per la lotta allo smog

La premiazione ieri a Roma (al centro il sindaco Marco Massari)

La premiazione ieri a Roma (al centro il sindaco Marco Massari)

Reggio Emilia, 29 ottobre 2024 – Quest’anno la regina green della vivibilità ambientale urbana è Reggio Emilia, nella classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024. Reggio Emilia risale la classifica passando dal quinto posto dello scorso anno al primo posto, superando così Trento, che scende in seconda posizione, e Parma, al terzo posto. In Italia le città con le migliori performance ambientali si concentrano al nord, mentre sud e centro della penisola faticano a tenere il passo.

Così emerge dalla nuova classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sui 106 capoluoghi di provincia per performance ambientali.

Una crescita importante, quella di Reggio che si distingue, in particolare, per il suo impegno nella raccolta differenziata (salita nel 2023 all’83,8%), nella lotta allo smog, ma anche per essere la regina della bici con la più ampia rete ciclabile: 48,14 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti.

Il capoluogo registra anche un calo dei consumi idrici pro-capite (dai 130 litri per abitante-giorno ai 127) e l’aumento sia dei passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale (dai 91 viaggi pro-capite annui dello scorso anno ai 102); sia dei metri quadrati di suolo a disposizione dei pedoni (da 52,8 mq/abitante dell’anno passato a 56,4). Bene anche Trento e Parma, quest’ultima compie un’altra bella rimonta, da 18esima nell’edizione 2023 a terza per i miglioramenti registrati soprattutto nella mobilità sostenibile, nel trasporto pubblico, e nella raccolta differenziata.

Quest’anno il rapporto Ecosistema Urbano 2024, per l’analisi dei 106 capoluoghi che hanno risposto all’indagine, ha rivisto e aggiornato il “peso” di alcuni indicatori, aggiungendone anche uno nuovo (variazione nell’uso efficiente del suolo), sempre distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Ciò ha comportato più variazioni, a volte importanti, in classifica.

Allargando lo sguardo sulla classifica, nelle prime dieci posizioni dominano le città del nord Italia: dopo Reggio Emilia, Trento e Parma, seguono Pordenone (posizione 4 in classifica), Forlì (5), Treviso (6), Mantova (7), Bologna (8), Bolzano (9), Cremona (10). L’Emilia-Romagna è la regione con più capoluoghi green nella top ten, tra questi c’è anche Bologna, new entry e unica grande città nella prime dieci posizioni (lo scorso anno era 24ª) con un salto di qualità dovuto, soprattutto, alla raccolta differenziata (passata dal 62,6% al 72,9%).

La fotografia scattata dal rapporto mette in evidenza come in Italia le performance ambientali delle città viaggino a velocità e con tempi di applicazione troppo diversi e su cui occorre accelerare il passo.

“Per accelerare il passo e per città più vivibili, sostenibili e attente alla qualità della vita, inclusa la sfera sociale, serve un green deal made in Italy per le città che abbia al centro una strategia nazionale urbana che non lasci soli i comuni nell’affrontare i problemi cronici ambientali, la crisi climatica, ma anche Il fenomeno dell’overtourism”, è la proposta lanciata da Legambiente.