di Alessandra Codeluppi
Parola ai testimoni chiamati dalla difesa.
Davanti al giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi, e al pm Valentina Salvi, è comparsa ieri mattina la maestra cinquantacinquenne imputata per maltrattamenti aggravati ai danni di minori, che sarebbero stati da lei commessi – secondo quanto risulta all’accusa – su una quindicina di iscritti di un asilo statale di Scandiano (di cui omettiamo il nome per tutelare l’identità dei piccoli coinvolti), di età compresa tra i tre e i cinque anni.
L’insegnante è a processo con il rito abbreviato – che permette lo sconto di un terzo di pena in caso di condanna – condizionato all’audizione di due teste indicati dalla difesa.
Questi ultimi sono stati sentiti ieri mattina: si tratta della coordinatrice dall’attività pedagogica della scuola e di una collega.
La maestra, che in questo periodo presta regolarmente servizio a scuola, ha affidato la propria difesa all’avvocato Domenico Noris Bucchi, che per lei aveva già chiesto e ottenuto la revoca della misura restrittiva.
Inizialmente erano infatti finite sott’inchiesta, tutte per la stessa ipotesi di reato, tre insegnanti, per episodi che sarebbero avvenuti nell’inverno 20182019: due, di 56 e 54 anni, erano state raggiunte da una misura cautelare, cioè il divieto di accesso alle scuole materne e d’infanzia, mentre la terza era indagata a piede libero.
Gli accertamenti erano stati condotti dai carabinieri, dopo le segnalazioni di alcuni genitori che si erano rivolti anche al dirigente scolastico.
Le famiglie si erano allarmate dopo aver sentito i racconti dei loro bambini al termine delle mattine passate a scuola.
Nella scuola erano state fatte intercettazioni ambientali che avrebbero immortalato strattoni, spinte e qualche frase aspra o a possibile sfondo razzista.
Poi la reggiana cinquantaseienne - difesa sempre dall’avvocato Bucchi - ha presentato un ricorso al Riesame di Bologna che annullò l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Ghini nei suoi confronti.
Sulla base di questo provvedimento, il pm Salvi ha poi chiesto l’archiviazione per la 56enne e anche per la maestra a piede libero.
È dunque rimasta in piedi soltanto una posizione.
Si tratta appunto di quella dell’insegnante, residente in città, che ora ha 55 anni e sta vivendo con qualche comprensibile tensione emotiva la sua duplice posizione di maestra in regolare servizio tra i bambini e di imputata per le presunte vessazioni verso i bambini.
Ieri mattina in aula c’erano anche gli avvocati Giuseppe Caldarola e Mattia Fontanesi, che assistono alcuni tra i quattro bambini costituiti parte civile, su una quindicina di minori annoverati tra le parti offese.