Due anni di botte alla moglie. I carabinieri arrestano 55enne

L’uomo è ai domiciliari con il braccialetto elettronico ovviamente in un luogo distante dalla consorte . .

Due anni di botte alla moglie. I carabinieri arrestano 55enne

Due anni di botte alla moglie. I carabinieri arrestano 55enne

Da un paio d’anni si sarebbe reso protagonista di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, costretta a periodiche vessazioni, minacce, ingiurie, fino a violente aggressioni che l’avevano fatta finire in ospedale per le medicazioni.

I carabinieri della caserma di Correggio hanno arrestato un uomo di 55 anni accusato di maltrattamenti in famiglia, oltre che per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Gli sono stati concessi gli arresti domiciliari, ovviamente in un domicilio distante dalla moglie. E per meglio controllare il rispetto dell’obbligo da parte dell’uomo, l’autorità giudiziaria ha disposto anche l’utilizzo del braccialetto elettronico. Già dal 2022 la donna sarebbe rimasta vittima del comportamento del marito, spesso minaccioso e offensivo, a casa ubriaco dopo il lavoro, arrivando anche a spinte, calci, pugni, schiaffi, tirate di capelli, continui messaggi di morte. E in un caso, dopo la minaccia di morte con la confessione di avere "un ferro" in auto, i carabinieri erano subito intervenuti e avevano effettivamente rinvenuto una chiave inglese in acciaio all’interno della vettura, poi sequestrata. Anche di recente non erano mancati gli episodi su cui hanno indagato i carabinieri.

Il 9 giugno la donna era stata colpita con calci e pugni, riportando traumi medicati in ospedale e guaribili in almeno due settimane.

Il 19 giugno ancora minacce, stavolta al citofono di casa: "Se scendi giù ti sfondo la testa", le sue parole rivolte alla donna. Un’altra volta lei era stata raggiunta sul posto di lavoro, con l’uomo a battere i pugni sulla vetrata d’ingresso, che nel frattempo era stata chiusa per evitare che la situazione potesse degenerare. Dopo la denuncia, dunque, è scattato anche il provvedimento degli arresti domiciliari.

Antonio Lecci