ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Droga, è invasione. Ecco la mappa dello spaccio

Qua stoccaggio e alti consumi: patti commerciali tra gruppi dell’Est e magrebini

Spaccio di droga (Foto di repertorio)

Reggio Emilia, 16 marzo 2016 - Un paziente e lungo lavoro fatto di appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e osservazioni sul territorio. È quello che stanno svolgendo le forze dell’ordine sul nostro territorio e che è culminato nelle recenti operazioni che hanno portato ai consistenti sequestri di droga da parte di carabinieri e polizia di Stato. Quali sono le zone dove si concentrano gli spacciatori? Difficile tracciare una mappa esaustiva, perché le piazze dello scambio sono mutevoli e non facilmente individuabili. Però in alcuni quartieri si è consolidata la prassi illegale, mentre in altri sta emergendo.

Da tempo il quadrilatero che gravita intorno alla stazione ferroviaria – tra le vie Turri, IV Novembre, Emilia Ospizio e Sani – vede in azione molti pusher: i capannoni dimessi delle Officine Reggiane sono usati come deposito e qui si registrano anche numerose presenze di tossicodipendenti. Qui cocaina, hascisc e marjuana sono le sostanze più vendute. L’area si allarga alle adiacenti vie Ramazzini, Adua e Veneri.

In pieno centro, nel parco del Popolo, il mercato della droga attivo da tempo negli ultimi tempi si è intensificato, anche a causa della vicinanza alle scuole superiori: qui vanno per la maggiore hascish e marjuana. La compravendita di droghe leggere nei pressi delle scuole si registra anche in altri due punti: al parco Cervi, vicino al liceo Ariosto, e in via Pascal a Rivalta.

Tornando in centro, ci sono segnalazioni di giovani con droga al parco San Filippo. Poi Corso Garibaldi, dove ci sono diversi locali notturni. Segnalazioni anche in via Ferrari Bonini e in via Nobili, vicino a via Roma. E ancora via Guido da Castello e piazza San Giovanni.

Per continuare con la Polveriera e viale Olimpia, l’area Mirabello e le strade che danno su via Matteotti. L’esito delle ultime operazioni di polizia ha svelato il parco Ottavi come zona di stoccaggio dell’eroina. Ci sono pusher in via Codro, dove opera il Sert: qui si registra anche lo spaccio di metadone. E poi in via Filangieri, dove ci sono le Fiere. Sotto osservazione il Campo di Marte e alcune aree a Buco del Signore e al Foscato in via Campobasso e dintorni.

L’analisi Il questore Isabella Fusiello rimarca «l’attenzione delle forze dell’ordine sul fenomeno: un lavoro che sta dando ottimi risultati e che è l’esito di indagini portate avanti da tempo. Soltanto l’anno scorso un’operazione della polizia portò al sequestro di un quintale di hascish». E rinnova l’impegno nel contrasto agli stupefacenti: «Si sta lavorando per individuare i passaggi di una filiera che è molto ampia».

Il comandante provinciale dei carabinieri Antonino Buda rimarca come i sequestri non siano in realtà «conclusioni, ma solo tappe di un lungo lavoro investigativo». Che posizione occupa Reggio in questo mercato? «Da quanto emerge dalle nostre indagini, la droga è destinata alla nostra provincia, cioè al consumo di studenti, frequentatori di locali, ma anche commercianti e liberi professionisti. Non parlerei di emergenza, ma il problema certamente esiste per una clientela vasta ed eterogenea. La domanda è alta anche da parte di persone non più giovanissime».

Particolare attenzione viene rivolta agli adolescenti. «Grazie alla disponibilità dei dirigenti scolastici, che ci interpellano, stiamo facendo numerosi controlli negli istituti, oltre a quelli di nostra iniziativa nei piazzali e nelle zone vicine».

Stanno emergendo probabili alleanze trasversali tra i gruppi che si spartiscono il mercato, senza troppe lotte tra concorrenti: «Ci sono gruppi dell’Est Europa – spiega il colonnello Buda – che si stanno facendo spazio tra i magrebini e talvolta stabiliscono con loro veri e propri accordi commerciali».

Oppiacei, eroina e droghe sintetiche vengono trattate soprattutto da nordafricani e uomini dell’Est, mentre il mercato della cocaina è più trasversale. Alta resta l’attenzione sul nostro territorio anche in virtù della sua dislocazione: «La provincia reggiana è una zona di consumo, ma anche di transito verso il Nord Italia, Lombardia e Veneto». Un crocevia importante, dunque, dove convergono chili e chili di droga e gli interessi economici consistenti che ruotano attorno.

La mappa dello spaccio