FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

"Dopo 150 anni è ora di fare questa diga"

Il ministro Salvini risponde ad un’interrogazione della leghista Cavandoli: "Dobbiamo dare una risposta alle popolazioni dell’Appennino"

"Dopo 150 anni è ora di fare questa diga"

"Dopo 150 anni è ora di fare questa diga"

"Vediamo se dopo 150 anni riusciamo a dare una risposta alle popolazioni di questo territorio sull’Appenino reggiano".

Lo ha affermato il ministro Matteo Salvini rispondendo, nel question time di ieri alla Camera, all’interrogazione della deputata parmigiana Laura Cavandoli (Lega-Salvini premier) che gli chiedeva conto dell’iter di progettazione della Diga di Vetto e "quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare al fine di accelerare le procedure di realizzazione". Nelle stesse ore, durante l’assemblea del cda della Bonifica dell’Emilia Centrale (ente attuatore del progetto), la minoranza si è spaccata sulla proroga di un anno a Domenico Turazza dell’incarico di direttore del Consorzio, ruolo centrale proprio per controllare il procedimento.

In Bonifica il cda ha approvato all’unanimità il Bilancio ma sulla proroga a Turazza hanno votato contro Enrico Mori e Luciano Catellani, mentre hanno detto sì gli altri due consiglieri di minoranza: Filippo Gazza (vicepresidente Unindustria) e l’avvocato Carlo Bronzoni (Fd’I).

"Fin dal mio insediamento ho cercato di colmare un ritardo strutturale evidente cumulato nei decenni nelle infrastrutture nel settore idrico, rilanciando una programmazione di medio e lungo periodo, senza inseguire le emergenze settimana per settimana - ha spiegato il ministro - Nel giugno 2023 il Mit ha pubblicato un avviso per raccogliere da tutti i territori italiani proposte progettuali; sono pervenute 562 proposte con un fabbisogno economico di tredici miliardi di euro. Il 28 maggio siamo riusciti ad inserire 418 interventi e ho presentato un primo stralcio di programmazione finanziato con 900 milioni di risorse Mit a cui se ne aggiungono altri 50 per incentivare l’avanzamento della progettazione. Tra le opere inserite rientra la Diga di Vetto".

Il 24 giugno la Commissione giudicatrice della Bonifica ha disposto l’aggiudicazione definitiva del DocFap (prima parte della progettazione secondo il nuovo Codice degli appalti).

"I prossimi passi - ha aggiunto Salvini - prevedono la decisione di ubicazione, tipologia e dimensioni dell’invaso. Visto il periodo che i cittadini e gli agricoltori hanno atteso, conto che il progetto preveda un invaso sufficientemente ampio per garantire le necessità del territorio. Dopo parecchi anni di stop, è stato riavviato questo importantissimo progetto per contrastare la crisi idrica".

La deputata Cavandoli in replica ha ricordato che nel 1987 era stato un ministro dei Verdi, Carlo Ripa di Meana, ad iniziare le opere indicando un fabbisogno idrico di almeno 175 milioni di metri cubi.

D’altronde Iren preleva ogni mese 8-10 milioni di metri cubi dalle falde.

Poco dopo il via libera, e l’inizio della costruzione del piede della diga – il cosiddetto taglione – iniziarono le manifestazioni anti-diga degli stessi ambientalisti, mentre il Partito Radicale si mise di traverso: "Lungo il fiume Enza è presente una delle ultime famiglie di lontra, animale rarissimo, protetto dalla

convenzione di Berna".