REDAZIONE REGGIO EMILIA

Documentario sui 60 anni dei Nomadi

Andrà in onda venerdì sera su Raidue. Interventi di Guccini, Ligabue e Caterina Caselli.

La vigilia dell’Epifania con un documentario dedicato ai sessant’anni di attività dei Nomadi, tra i gruppi musicali più longevi al mondo. Il film, realizzato da Rai Documentari, era previsto inizialmente su Raitre, per poi essere "promosso" sulla seconda rete della tv nazionale, in onda venerdì alle 23,15 su Raidue e RaiPlay. Un video che racconta la storia dei Nomadi, partendo dagli esordi negli anni Sessanta per arrivare, successo dopo successo, fino ai giorni nostri. La band nasce tra Reggio e Modena, dall’idea di Beppe Carletti e Augusto Daolio. L’esordio nel 1963. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segnano una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano. E nel 1972 arriva "Io Vagabondo", ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Il documentario, attraverso la testimonianza di Beppe Carletti, racconta la storia dei Nomadi e accompagna il pubblico fino al concerto-evento dello scorso giugno a Novellara, dove la band ha festeggia i sessanta anni di storia insieme al popolo nomade. Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara, interpretano Beppe e Augusto e illustrano i luoghi dei Nomadi: Novellara, le Valli e la Bassa, con in sottofondo le riflessioni di Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai dal titolo "Lo specchio del cielo" del 1989. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Guccini, Ligabue Caterina Caselli, Rosario Fiorello. Il paroliere Alberto Salerno racconta la nascita di "Io Vagabondo". Al racconto si aggiungono il cantautore Stefano "Cisco" Belotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli di Beppe, Elena e Davide, il parroco novellarese don Giordano Goccini, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti.

Antonio Lecci