Disegno di legge sulla sicurezza, la protesta in strada

Manifestazione di Cgil e Uil davanti alla Prefettura: "Una norma pericolosa, minaccia i principi fondamentali della nostra democrazia"

Disegno di legge sulla sicurezza, la protesta in strada

Manifestazione di Cgil e Uil davanti alla Prefettura: "Una norma pericolosa, minaccia i principi fondamentali della nostra democrazia"

È andato in scena ieri pomeriggio l’annunciato presidio di Cgil e Uil davanti alla Prefettura, per protestare contro le disposizioni del recente disegno di legge sulla sicurezza emanato dal Governo Meloni. Una contestazione andata in scena in concomitanza con quella nazionale, che le due organizzazioni sindacali hanno attuato a Roma davanti al Senato. Un’iniziativa avverso un provvedimento definito, da entrambe le sigle, "una norma pericolosa che minaccia i principi fondamentali della nostra democrazia".

Toni che rievocano quelli di presidi di protesta di qualche decennio fa, ma che Cgil e Uil motivano concretamente in quanto, si legge in una nota congiunta: "Questo disegno di legge ha l’obiettivo chiaro di azzerare la libertà e il diritto di manifestare il proprio dissenso" perché "introduce nuovi reati penali, prevedendo il carcere per chi occupa strade e spazi pubblici o privati, limitando così le iniziative e le mobilitazioni sindacali. Si mette a rischio la capacità stessa del sindacato di difendere i posti di lavoro e di contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Inoltre – aggiungono – il ddl prevede misure gravissime come l’incarcerazione di donne in gravidanza o con figli entro un anno di età e introduce il reato di resistenza passiva, rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifico". Nel corso della manifestazione il segretario provinciale Cgil, Cristian Sesena, e il coordinatore Uil dei territori di Modena e Reggio, Roberto Rinaldi, sono intervenuti nel merito dei punti nodali del disegno di legge, che così hanno riassunto: "Il diritto di manifestare il dissenso non è a disposizione di questo Governo perché è un caposaldo della nostra democrazia – ha affermato Sesena –, non siamo disponibili a rimanere inerti di fronte ad un provvedimento legislativo che, se approvato, rischia di inibire alcuni diritti fondamentali del sindacato". "Nessuno vuole mettere in discussione l’esigenza prioritaria di garantire l’incolumità delle persone e il rispetto dei beni pubblici e privati – gli ha fatto eco Rinaldi –. Ma il decreto limita chiaramente il diritto costituzionale a manifestare. Le lotte per l’affermazione delle tutele sono il sale della democrazia, ogni atto autoritario va a discapito dell’autorevolezza delle istituzioni, il Governo faccia un passo indietro".

g. g.