"Posso garantire che la motivazione della scelta di Alberto Cirelli è legata a un problema di salute. Gli auguro ogni bene e una veloce guarigione". È Carlotta Bonvicini, assessora alla Mobilità sostenibile a Reggio, a spiegare meglio perché siano arrivate due giorni fa, un po’ a sorpresa, le dimissioni di Alberto Cirelli, che ha lasciato il primo scranno dell’azienda del trasporto pubblico Seta.
Assessora, eravate al corrente di quanto sarebbe accaduto?
"Con il presidente Cirelli avevamo collaborato molto bene negli ultimi tempi, mi dispiace molto della sua decisione, che ovviamente rispetto e gli faccio i migliori auguri. Del resto situazioni ben più difficili di questa erano già avvenute ed erano state già superate".
Quindi lei sta dicendo che non c’è nessuna connessione tra queste dimissioni di Cirelli e la fase critica che sta attraversando Seta dal punto di vista delle possibili trasformazioni societarie.
"Sì, non ci ho letto nessun tipo di dietrologia. Non posso chiaramente avere idea del pensiero che ha avuto la parte modenese, ma dubito fortemente ci siano altri motivi se non quelli di salute che ci sono stati comunicati. Cirelli è stato molto trasparente, sempre".
A adesso cosa vi aspettate da Seta? Bisogna cambiare marcia?
"C’era stata una fase molto complicata tra noi e l’azienda, ora invece la comunicazione è sensibilmente migliorata. Peraltro abbiamo apprezzato il piano di rilancio con l’accettazione delle richieste dei territori, sono state gettate le basi per determinate caratteristiche nel caso in cui si vada a confluire in un’azienda unica o in una holding regionale del trasporto pubblico".
Il presidente Michele de Pascale vi ha già convocati?
"Aspettiamo la convocazione. Le agenzie sanno di dover andare a gara nel 2026, credo ci verrà sottoposto un nuovo protocollo d’intesa con Start e Tper"
Quindi la vostra posizione sulla fusione è immutata.
"Come noto, abbiamo avanzato precise richieste: la holding deve tenere conto del peso dei bacini minori non bolognesi, con garanzie di rappresentatività sia a livello aziendale, sia a livello di modello di gestione, con Seta che mantenga una sua declinazione sulle tre province"
Paolo Rosato