di Stella Bonfrisco
Le esperienze di dialogo interreligioso all’interno dei Comuni di Reggio Emilia e Novellara si sono tradotte in un manuale voluto dal Consiglio d’Europa per diffondere le buone pratiche a tutte le pubbliche amministrazioni. Nasce così il vademecum "Valorizzare le comunità religiose come attori chiave della coesione sociale", realizzato nell’ambito del programma Intercultural Cities Program (Icc), per sostenere gli enti locali nella gestione di contesti territoriali sempre più articolati, in cui il pluralismo religioso rappresenta uno degli aspetti fondamentali del dialogo interculturale. La pubblicazione - disponibile sul sito di Fondazione Mondinsieme, che ha preso parte a questa esperienza, in quattro: italiano, inglese, francese e arabo – contiene linee guida e strumenti che, muovendo dalle esperienze concrete in ambito locale, costruiscono strategie di governo per affrontare il pluralismo religioso. Ad arricchire il manuale, gli interventi di esperti dei diversi ambiti affrontati, tra questi la presidente di Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, Carla Rinaldi.
Il manuale "Valorizzare le comunità religiose come attori chiave della coesione sociale" è stato presentato dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dalla sindaca di Novellara Elena Carletti, dalla capo unità del programma Città Interculturali del Consiglio d’Europa Ivana D’Alessandro, dall’assessore alle Politiche interculturali Daniele Marchi e dal direttore Fondazione Mondinsieme Ivan Mario Cipressi. "Il riconoscimento del Consiglio d’Europa a Reggio Emilia e a Novellara ha un significato politico importante, che riconosce il lavoro di una comunità locale, indicandola come punto di riferimento europeo".
Novellara da diversi anni è crocevia di comunità e religioni. Nel 2000, proprio a Novellara, è stato inaugurato il tempio Sikh: il più grande in Europa e caposaldo nazionale. "Per i Comuni che, come Novellara, hanno scelto di diventare avamposto di sperimentazione sui temi del dialogo e dell’inclusione – ha detto la sindaca Elena Carletti - partecipare a questo progetto rappresenta l’opportunità di confrontarsi e mettersi a disposizione di una rete più ampia di città". I contenuti del manuale sono molto concreti e affrontano temi ricorrenti in ogni comunità: dal quadro normativo all’ utilizzo degli spazi pubblici delle città, ad esempio per la preghiera, fino al welfare ‘informale’, che è emerso con grande forza nella crisi della pandemia.