ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

"Devono pagare per quello che hanno fatto"

"Devono pagare per quello che hanno fatto. Mio fratello era una persona squisita, era troppo buono e a me manca...

"Devono pagare per quello che hanno fatto. Mio fratello era una persona squisita, era troppo buono e a me manca...

"Devono pagare per quello che hanno fatto. Mio fratello era una persona squisita, era troppo buono e a me manca...

"Devono pagare per quello che hanno fatto. Mio fratello era una persona squisita, era troppo buono e a me manca tanto. Conoscendoli non si sono mai pentiti, mai una parola di scuse. Marta (Ghilardini, ndr) ha colpa come gli altri, anche lei doveva sapere qualcosa". È quanto ha detto ieri a margine dell’udienza, parlando ai microfoni della trasmissione tv ‘La vita in diretta’, Claudio Pedrazzini, fratello dello scomparso Giuseppe, costituito parte civile. Sentito in dicembre come testimone nel processo a Reggio con rito ordinario a carico della vedova Marta Ghilardini, l’uomo aveva confermato il grande legame con il 77enne: "Non ci sono parole per dire quanto ci volevamo bene. Per 28 anni, prima che io mi sposassi, abbiamo vissuto nella stessa casa".

Oltre a lui, erano state ascoltate anche le sorelle Floriana, Luciana e Carla, che hanno descritto l’affetto che li legava e i momenti in cui lo cercavano senza esito. "Accogliamo con soddisfazione la decisione della Corte d’Appello, che ha confermato la condanna degli imputati. Questo rappresenta un ulteriore passo verso il riconoscimento della giustizia per la vittima e i loro familiari". È quanto dichiara l’avvocato Naima Marconi, che tutela Pedrazzini costituito parte civile.

"La sentenza di secondo grado emessa dalla prima sezione della Corte d’Assise ha confermato anche l’entità dei danni riconosciuti in primo grado: una provvisionale di 50mila euro e il risarcimento in sede civile, più la rifusione delle spese legali di secondo grado.

"Continueremo a lavorare affinché sia garantito il pieno rispetto dei diritti e delle tutele previsti dalla legge – prosegue –. Ci appelliamo ora alla serenità e al rispetto per tutte le parti coinvolte in questo difficile percorso".

al.cod.