"Del caso verrà investita anche la Santa Sede"

L’arcivescovo Morandi diffonde la lettera per ‘l’interdetto’ di don Crescimanno. Il reverendo ’ribelle’ aveva confessato i fedeli anche dopo la precedente proibizione

"Del caso verrà investita anche la Santa Sede"

L’arcivescovo Giacomo Morandi

"Carissimi Parroci, Carissimi Sacerdoti e fedeli tutti, è con animo afflitto che ora mi posso rivolgere a ciascuno di voi per dar conto di un passaggio eccezionale per il protrarsi di una grave situazione che ha provocato da tempo una ferita nel corpo ecclesiale". Questo l’incipit della lettera che l’arcivescovo Giacomo Morandi ha rivolto alla comunità per comunicare l’avvenuto ’interdetto’ – come si dice nel diritto canonico – nei confronti di don Claudio Crescimanno. Una notizia già trapelata e ora resa nota dall’arcivescovo: don Crescimanno (che ha già promesso di attenersi alla disposizione per "il bene della comunità" che presiede) non potrà né impartire né ricevere sacramenti.

"Rendo pubblico – scrive monsignor Morandi – il provvedimento emesso il 28 agosto 2024 dall’organo giudiziale e divenuto definitivo. Il 17 ottobre ’23, infatti, emettevo a carico del Rev. Claudio Crescimanno il Precetto penale con il quale era fatto divieto di esercitare qualsiasi attività ministeriale, sotto ogni forma, nel territorio della Diocesi, revocata la facoltà di ricevere le confessioni nel territorio della medesima Diocesi. Al contempo rendevo pubblici i divieti e le relative conseguenze, invitando una volta di più il sacerdote a ravvedersi anche con l’ammonizione del 24 aprile ’24. A seguito del procedimento penale al quale, pur regolarmente citato, non ha voluto prendere parte, comunque assistito da un avvocato d’ufficio, è stata accertata l’inosservanza a tali divieti e ne è conseguito il seguente decreto: ’si dichiara colpevole il Rev. Claudio Crescimanno in ordine alla commissione del delitto scrittogli e, pertanto, allo stesso viene inflitta la pena dell’interdetto. All’interdetto è proibito di celebrare il Sacrificio dell’Eucaristia e gli altri sacramenti; di ricevere i sacramenti; di amministrare i sacramentali e di celebrare le altre cerimonie di culto liturgico; di avere alcuna parte attiva nelle celebrazioni sopra enumerate".

Della vicenda sarà investita anche la Santa Sede: "Essendo stata riscontrata un’attività relativa al Sacramento della Confessione pur in assenza della facoltà di assolvere validamente i fedeli sin dal 17 ottobre 2023, di tale profilo verrà investita la Santa Sede per l’accertamento del delitto di attentata assoluzione sacramentale. Anche qui è ribadito l’invito a cogliere in tale provvedimento il significato medicinale".

Una parte riguarda Andrea Maccabiani, collaboratore di Crescimanno: "Questi non è prete cattolico essendo stato ordinato illegittimamente da un vescovo scismatico e qualsiasi forma di culto esercitato dal medesimo è illegittima; egli non ha mai avuto la facoltà di assolvere validamente i fedeli. Quanti ancora frequentano le celebrazioni del Rev. Crescimanno e del sig. Andrea Maccabiani sono pertanto avvertiti della grave situazione in cui possono incorrere". La preghiera finale è conclusione: "Invito tutti alla preghiera affinché la lacerazione possa trovare una sapiente ricomposizione.