Daveti ancora gravissimo. Le indagini continuano

Dalle sue condizioni dipendono le eventuali misure nei confronti dei vicini sospettati

Daveti ancora gravissimo. Le indagini continuano

Daveti ancora gravissimo. Le indagini continuano

Resta in fin di vita Stefano Daveti, il 63enne massacrato a bastonate venerdì sera, nella sua abitazione a Morsiano di Villa Minozzo. Le sue condizioni sono ancora critiche nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma dov’era stato portato d’urgenza in elisoccorso dopo l’aggressione. La vittima del pestaggio ha riportato traumi cranici e al volto importanti nonché un serio pneumotorace.

Sul fronte giudiziario, proseguono le indagini dei carabinieri di Castelnovo Monti e Villa Minozzo per fare luce sull’accaduto. Ma l’inchiesta – al momento aperta dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani per l’ipotesi di reato di lesioni gravissime – è in stand-by. Tutto dipenderà dalle condizioni di Daveti e dal suo decorso ospedaliero che potrebbero riqualificare il reato in tentato omicidio o omicidio in caso di morte.

Il sospettato resta un vicino di casa 40enne, esecutore materiale dell’aggressione (i militari hanno sequestrato una spranga in casa), ma resta da capire la posizione del padre 70enne col quale è nato tutto. Quest’ultimo stava tagliando l’erba, quando è stato insultato senza motivo da Daveti. È nata così un’accesa discussione, ai piedi del vialetto sterrato che conduce all’abitazione ora contingentata dai nastri biancorossi dei carabinieri, che poi è degenerata in una violenta colluttazione. Secondo un’ipotetica dinamica, ancora in fase di ricostruzione, si sono spintonati e il vicino, per non cadere, si sarebbe aggrappato al cancelletto di rete contornata da metallo che lo delimitava, che però gli è finito addosso oppure. L’anziano è caduto a terra e il proprietario di casa sarebbe salito coi piedi sullo stesso cancello cercando di schiacciarlo sul corpo del ‘rivale’. A quel punto, vista la scena, sarebbe intervenuto in soccorso il figlio, sulla quarantina, che stava anch’egli tagliando l’erba. Daveti si sarebbe rifugiato in casa, dove il giovane lo avrebbe raggiunto per ’farsi giustizia’. E qui avrebbe impugnato una spranga, colpendolo con furia cieca per poi lasciarlo a terra agonizzante e andandosene a casa. Diverso tempo dopo, intorno alle 20, forse pentito per quanto commesso, sarebbe tornato nell’abitazione per valutare le condizioni del 63enne. Sarebbe stato lui stesso poi a chiamare l’ambulanza. I carabinieri, i primi ad arrivare sul posto insieme ai soccorsi, hanno trovato lì padre e figlio. Ai quali hanno subito chiesto sommarie informazioni. Sabato poi sono stati convocati in caserma per essere interrogati.

dan. p.