REDAZIONE REGGIO EMILIA

Dal ’Mai col Pd’ al patto M5s-dem. Storia di un cortocircuito politico

Luigi Di Maio insultò l’ex primo cittadino, che rispose con una querela

Luigi Di Maio insultò l’ex primo cittadino, che rispose con una querela

Luigi Di Maio insultò l’ex primo cittadino, che rispose con una querela

Il municipio di Bibbiano è diventato un luogo-simbolo. Finì alla ribalta nazionale l’immagine dell’allora sindaco Andrea Carletti, 52 anni, immortalato sulla ripida scalinata il 27 giugno 2019, quando nell’indagine ‘Angeli e demoni’ fu arrestato e sottoposto alla misura cautelare dei domiciliari per reati amministrativi, revocati tre mesi dopo e sostituiti con l’obbligo di dimora nella sua casa di Albinea, per poi tornare libero nel dicembre di cinque anni fa. Su quella gradinata si condensò la rabbia di chi tuonava contro il presunto ‘sistema Bibbiano’: manifestarono associazioni e genitori da tutt’Italia, con posa di scarpette bianche, arrivò persino un esorcista.

Davanti al cartello di Bibbiano posò pure l’attuale premier Giorgia Meloni ("Saremo gli ultimi ad andarcene), mentre in Parlamento la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni indossò la maglietta ‘Parliamo di Bibbiano, con P e D in rosso. Il paese si ritrovò al centro di uno scontro nazionale tra destra e sinistra e nel gennaio 2020, divenne anche un palco elettorale per le elezioni regionali, tra il Pd e le Sardine che coniarono lo slogan ‘Bibbiano non si lega’ e il ‘Giù le mani dai bambini’ dello schieramento opposto che candidava governatrice Borgonzoni contro il dem Stefano Bonaccini. Ma quel municipio divenne anche il simbolo di una nuova "resistenza", attraverso un gruppo compatto che si schierò fin dall’inizio con Carletti senza dubbio alcuno. Quest’ultimo, che nella seconda metà del 2019 fu sospeso da sindaco su decisione del prefetto e si autosospese dal Pd, per poi tornare in carica in municipio dopo la revoca di ogni misura cautelare (fino a giugno di quest’anno), ha coniato un proprio slogan che ricorre in tanti suoi post: "A testa alta e schiena dritta. Sempre". Vi è stata anche una giravolta politica. Il 27 giugno 2019 l’allora leader del M5s, ministro dello Sviluppo economico e vicepremier, Luigi Di Maio, pubblicò su Facebook l’immagine di Carletti con la fascia tricolore e la scritta "Affari coi bimbi tolti ai genitori", seguita dal testo "Un altro business, orribile, sui minori. Una galleria di atrocità assolute che grida vendetta a Reggio e per cui oggi, oltre a una ventina di indagati, è stato arrestato anche il sindaco di Bibbiano Carletti (Pd)".

Contro Carletti si scatenò sui social un’orda di insulti e minacce, poi lui presentò denuncia contro Di Maio e altri: di recente la Procura reggiana ha chiesto per Di Maio l’archiviazione, ritenendo che la sua fosse una critica di stampo politico, mentre Carletti, attraverso l’avvocato Giovanni Tarquini, si è opposto. Nel frattempo chi diceva "Mai col partito di Bibbiano" si è poi alleato col Pd.

Per Ilenia Malavasi, deputata del Pd, "è stata una vicenda di indegno sciacallaggio, umano e politico". Il collega Andrea Rossi: "Nessuna sentenza potrà mai sanare le profonde ferite morali". L’europarlamentare Bonaccini: "Chi attaccava Bibbiano si scusi con Carletti".

Alessandra Codeluppi