di Stefano Chiossi
"Abbiamo vissuto lo stop ai riconoscimenti genitoriali sulla nostra pelle. A Milano ora è accaduta la stessa cosa, motivo per cui sabato ero là a protestare; volevo portare la voce della mia famiglia, di chi vive da tre anni in un limbo burocratico senza senso".
Fabiana Montanari, 32 anni, è prima di tutto una mamma, oltre che consigliera comunale Pd a Reggio. Chiama "moglie" la sua Samantha, con cui è unita civilmente, "senza però gli stessi diritti riconosciuti nel matrimonio". E hanno una figlia di due anni e mezzo, nata da fecondazione assistita. "Siamo una famiglia", ribadisce sicura.
Ma per la legge italiana, il genitore è solo uno. Montanari, cosa comporta?
"Che mia moglie non può portare la bimba al pronto soccorso; che la può andare a prendere all’asilo solo su mia delega; che non può fare un viaggio all’estero con la piccola senza il mio consenso. Che per la legislazione italiana Samantha di fatto è un fantasma".
Riavvolgiamo il nastro: dopo la nascita della piccola, il 1° dicembre 2020 Luca Vecchi firma il riconoscimento genitoriale.
"Il sindaco si è preso questa responsabilità, come aveva fatto con altre coppie dal 2018 in poi. Ma il tribunale di Reggio ad aprile 2021 ha annullato il provvedimento, nonostante il parere negativo del giudice tutoriale, perché di fatto non c’è una legge nazionale che lo sancisca".
Quante coppie si trovano nella stessa situazione in provincia?
"Siamo circa una quindicina di famiglie con venti bimbi, principalmente nella fascia 0-3 anni. Ma solo in due casi il provvedimento è stato annullato dal tribunale".
Curioso.
"Ci sono soluzioni. Ma non entrerò nelle motivazioni per tutelare le altre coppie, come abbiamo sempre fatto in questi anni".
La vostra ora qual è?
"Ricorrere all’adozione speciale. Ricordando che quella ordinaria in Italia è vietata per le coppie omosessuali".
Così come la Pma, la procreazione medicalmente assistita.
"È espressamente vietata alle donne single e lesbiche, scritto nero su bianco, mentre è consentita alle coppie eterosessuali con problemi di infertilità. Non essendo il nostro caso, come tutti, siamo andati all’estero per farla".
Torniamo allora all’adozione speciale.
"Nasce per i genitori eterosessuali che si separano e uno dei due intraprende una relazione con una persona esterna. Può essere utile, ma per chi come noi ha scelto consapevolmente fin dall’inizio di diventare genitori si tratta di una forzatura. Però faremo di tutto per ottenerla: siamo in attesa di una risposta".
Serve un aiuto della politica insomma.
"Su tematiche simili non dovrebbe esserci differenza di ‘colore’ partitico. La destra attuale purtroppo vuole una società ben precisa, che non comprende queste minoranze, e si comporta di conseguenza".
Negli ultimi anni però al governo c’è sempre stato il Pd.
"Vero, infatti è un problema che persiste da oltre 40 anni in cui nessun partito di alcun colore si è occupato di noi. Ci sono stati momenti in cui si poteva fare e non è stato fatto: penso alle unioni civili. O al Ddl Zan: che disastro, che disastro… Non c’è stata volontà di occuparsi dei diritti sociali, ancor prima che civili".