LARA FERRARI
Cronaca

’Cuori di terra’, omaggio ai fratelli Cervi

Monica Morini e Bernardino Bonzani hanno pubblicato il testo del loro spettacolo teatrale: "Un invito ad agire contro le prepotenze"

Bernardino Bonzani con la moglie (e collega) Monica Morini e il loro volume

Bernardino Bonzani con la moglie (e collega) Monica Morini e il loro volume

In vista dell’80^ anniversario della Liberazione, Monica Morini e Bernardino Bonzani hanno appena pubblicato per Corsiero Editore un volume con il testo integrale dello spettacolo ‘Cuori di terra. Memoria per i sette fratelli Cervi’ del Teatro dell’Orsa, vincitore del prestigioso Premio Scenario per Ustica, accompagnato da alcuni autorevoli interventi. Lo presenteranno mercoledì 23 aprile alla Biblioteca Panizzi e domenica 27 al Bocciodromo di Cavriago.

Il regalo che farete al pubblico per il 25 Aprile è la pubblicazione del testo dello spettacolo con cui avete debuttato. Con quale spirito era nato ‘Cuori di terra’?

"Era il 2003, con il progetto partecipavamo a Premio Scenario e c’era la guerra in Iraq. Come artisti ci domandavamo cosa potevamo fare. Incontrammo la frase di Virginia Woolf che risponde nelle Tre ghinee a come si possa prevenire la guerra: occorre narrare biografie di uomini e di donne che in nome della libertà hanno perduto la vita. Parlare di vita, parlare dei Cervi era parlare delle nostre radici. Il nonno di Monica è partigiano, la famiglia di Bernardino ha conosciuto bene il valore della terra e queste due eredità sul rispetto della terra, il rispetto dei valori di democrazia, di libertà, erano l’inchiostro da cui abbiamo attinto per scrivere questa storia che era un’urgenza. Oggi che la democrazia si è infragilita e i valori della Costituzione sembrano in pericolo, ritornare a parlare di questo è una potenza".

Che significato assume, oggi, sullo sfondo degli scenari di guerra internazionali, la pubblicazione di questo premiatissimo testo?

"C’è guerra intorno a noi e noi stessi siamo dentro uno scenario di guerra. Non possiamo stare fermi, né zitti. I Cervi erano contro la guerra, ma ancora oggi sembrano dirci che occorre agire contro le prepotenze. Agire e prendersi il peso della propria parte, prendersi la responsabilità di opporsi non solo scrivendo un post sulla rete, ma cercare di unire le forze trovando il modo di essere agenti di pace come i Cervi lo sono stati,rischiando in prima persona. La loro storia è un antidoto alla rassegnazione. Aldo diceva a sua madre: ci vuole sempre un primo, qualcuno che cominci, noi siamo i primi e forse non torneremo tutti alla fine, ma il mondo sarà cambiato".

Guardatevi indietro e risalite a quegli inizi. Chi eravate allora e chi siete adesso?

"Nel 2003 eravamo due giovani artisti, una coppia nella vita e sul palcoscenico che stava cercando il proprio segno, la propria strada. La compagnia teatrale è nata con Cuori di terra. Oggi siamo riconosciuti dal Ministero della Cultura, lavoriamo insieme a una squadra permanente di artisti e collaboratori, abbiamo ideato e generato spettacoli, eventi, festival, architetture di comunità e fondato la Casa delle Storie. Ci occupiamo di direzione artistica, formazione e continuiamo a scrivere i nostri testi, intrecciando i saperi e le visioni con maestre e maestri del teatro. In arte l’intelligenza nasce dal ‘con’, con l’altro da te".

Portate in tour questo spettacolo da vent’anni. Quali emozioni, quale accoglienza vi ritornano dalle platee in cui lo presentate?

"La parola teatro deriva da un verbo greco che significa guardare, contemplare. Lo spettacolo dal vivo si fa con gli occhi di chi guarda. Cuori di terra non lascia mai indifferente il pubblico che a fine rappresentazione, appassionato ci viene a testimoniare la sua commozione e partecipazione. Negli anni lo spettacolo non è più lo stesso perché è gonfio di tutti quegli sguardi e quegli incontri che lo hanno acceso, in particolare le nuove generazioni".