ANTONIO LECCI
Cronaca

Crolla il controsoffitto all’ospedale: un ferito

La denuncia di Antimo Pappadia: "Ero in attesa di prenotare esami quando mi è caduto in testa il pannello. Poteva andare peggio... "

La denuncia di Antimo Pappadia: "Ero in attesa di prenotare esami quando mi è caduto in testa il pannello. Poteva andare peggio... "

La denuncia di Antimo Pappadia: "Ero in attesa di prenotare esami quando mi è caduto in testa il pannello. Poteva andare peggio... "

Reggio Emilia, 5 ottobre 2024 – "Sono entrato in ospedale per curarmi e mi sono ritrovato ferito in pronto soccorso…". Scherza, ma neppure troppo, il signor Antimo Pappadia, di Reggiolo, che ieri mattina verso le 9 è stato colpito in piena testa e spalla dalla caduta di un pannello del controsoffitto mentre si trovava al Cup dell’ospedale di Guastalla.

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Pappadia, che lavora come operatore in una struttura assistenziale della Bassa, è stato sottoposto ai vari accertamenti, per poi essere dimesso con una prognosi di guarigione di cinque giorni.

È lui stesso a raccontare quello che è successo.

"Ero in attesa del mio turno per accedere allo sportello del Cup, per poter ottenere un esame di laboratorio. Quando è apparso il mio numero – racconta Pappadia, che fino a pochi mesi fa è stato consigliere comunale a Reggiolo, eletto nelle file del M5S – mi sono alzato per recarmi allo sportello. Era il numero 5. Ma pochi passi dopo sono stato travolto da una parte del controsoffitto, che mi ha colpito alla testa e alla spalla. Per fortuna non sono stato colpito dallo spigolo, altrimenti avrei potuto riportare ferite ben più gravi. Tutto è avvenuto davanti a numerose persone, le quali si sono subito preoccupate per me. È arrivato un medico, accompagnandomi al pronto soccorso. Mi ha detto che si sarebbero limitati a un piccolo prelievo di sangue, invece hanno poi eseguito radiografie e pure la Tac, per essere certi che non vi fossero traumi interni o altre complicanze".

E così una breve parte della mattinata da trascorrere in ospedale si è trasformata in gran parte della giornata tra pronto soccorso e radiologia. Solo dopo l’ora di pranzo il paziente reggiolese ha ottenuto la documentazione sanitaria ed è stato dimesso.

"Devo dire che dopo l’infortunio – aggiunge Pappadia – il sistema ha funzionato senza problemi, con un medico che mi ha subito raggiunto, convincendomi a eseguire tutti gli esami previsti. Quello su cui c’è da riflettere, invece, è quanto è accaduto prima. Perché non è assolutamente normale che una persona resti ferita dalla caduta di un pannello del soffitto mentre si trova in ospedale, in un luogo che dovrebbe essere considerato sicuro, un luogo di cura e di assistenza…".

Della vicenda Pappadia ha subito informato anche Paola Soragni, del Movimento per Reggio Emilia, di cui anche il reggiolese è attivista.

"Che la sanità pubblica sia finita anch’essa nel vortice della sconfitta della civiltà, del decadimento di ogni servizio, è cosa lampante e sotto gli occhi di tutti. Ma oltre a cadere negli abissi del dimenticatoio, ora cade pure in testa alle persone. Ringraziamo medici e infermieri per l’immediato intervento prestato a Pappadia. Ma ribadiamo di volere la sanità pubblica, quella di strutture di prevenzione e cura, non dove essere danneggiati. Intanto, la sanità privata si sfrega le mani".