Reggio Emilia, 25 giugno 2024 – Nubi cariche di temporali hanno scaricato una media 10 centimetri di pioggia in 24 ore su tutta la fascia collinare in provincia di Reggio Emilia, provocando situazioni di crisi idrogeologica diffuse da Vetto a San Polo, da Baiso a Toano. In molti casi si tratta di un drammatico remake del giugno 2023.
Sono collassate alcune strade secondarie, mentre numerosi ponti sono a rischio. Quando nel tardo pomeriggio il terreno inzuppato ha smesso di assorbire il surplus d’acqua, i rii hanno cominciato a tracimare, trascinando terra, pietrame e detriti su strade secondarie ma anche su arterie importanti.
Alcune frane si sono rimesse in moto, voragini si sono aperte nelle strade. Ovunque in questo territorio di straordinaria bellezza naturalistica ci sono cittadini con badili e scope che puliscono cortili e garage, con lo sguardo rivolto verso il cielo livido; vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile e operai comunali anche loro inondati di emergenze da seguire.
I danni più impressionanti si sono verificati nella media Val Secchia. A Toano dieci case sono state isolate da una frana a Lupazzo che ha trasformato una strada in una colata di terra e grossi massi. Una enorme voragine invece aperta in via Repubblica alla Svolta di Toano, a causa dell’azione di scavo di un rio originato dal Torrente Lonza: qui sono rimaste isolate tre abitazioni, e sono crollate le palizzate degli argini.
Tra Cerezzola e Ponte Secchia un altro rio - esattamente come un anno fa - è tracimato trasformando la provinciale in un fiume di melma e ghiaione: qui l’Officina River è stata attraversata dalla marea di fango, mentre sotto il ponte in alcuni punti è franata la massicciata e si i veicoli transitano sulla sola lastra di cemento-asfalto.
Si è rimessa in moto la mostruosa frana di Levizzano di Baiso, che ora minaccia alcune abitazioni che nella notte sono state allagate nonostante i sacchi di sabbia posti a protezione dei piani inferiori.
Numerose interruzioni di strade su tutto il territorio di Baiso, con ghiaia e pozzangheroni, ed enormi cedimenti e fratture dell’asfalto. A Rubiera nella notte si era allagato un sottopasso ferroviario, ed è esondato il Tresinaro via del Torrente.
A Casalgrande era stato chiuso il ponte di Veggia per Sassuolo (sp 467); Tresinaro fuori scala anche ad Arceto, dove una abitazione è stata allagata.
Smottamenti tra Ca Bertacchi e Casola, nel comune di Viano; chiusa la sp 98 per smottamenti dalla Gargola fino a Carpineti. Il Ristorante River, a Cerrezzola di Canossa, è stato allagato non dall’Enza (che è rimasto in alveo) ma dai ruscellamenti dalla collina retrostante; la fondovalle Sp513R allagata.
La frazione di Grassano di San Polo è rimasta senza corrente elettrica (ripristinata in mattinata) mentre nella frazione di Borsea uno smottamento ha fatto cadere pali Telecom.
Allagamenti anche sotto il ponte sull’Enza, a ridosso dell’abitato principale.
La piena però è transitata senza danni da uno dei punti più delicati: le casse d’espansione a nord di Montecchio ed è arrivata al Po; il ponte di Sorbolo era stato chiuso in modo precauzionale, alle 3,50 della notte l’idrometro ha segnato quota 11 metri!