Un minorenne è stato ricoverato in terapia intensiva dopo essere stato contagiato dal virus Covid. Dopo settimane di ’casi zero’ nel reparto di rianimazione, torna nel peggiore dei modi l’incubo del Coronavirus. Colpendo duramente un ragazzo di 17 anni non vaccinato (senza patologie pregresse), "le cui condizioni stanno fortunatamente migliorando e che, se continua così, potrà essere trasferito nei prossimi giorni in un reparto a minore intensità di cura", precisa la direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi.
Già questo dovrebbe bastare per convincere gli scettici del vaccino. Ma a peggiorare ancor di più il quadro che viene fuori dagli ultimi bollettini, ci pensano i risultati delle indagini epidemiologiche. "Dalle interviste che stiamo facendo in questi giorni – svela amareggiata e preoccupata la direttrice – emerge chiaramente come molti casi provengano da contatti dovuti ai festeggiamenti della notte della vittoria ai Campionati Europei".
Il direttore del presidio ospedaliero Giorgio Mazzi giusto questo venerdì aveva avvertito: "A partire da lunedì ed entro metà settimana sarà possibile comprendere l’impatto degli assembramenti seguiti alla vittoria dell’Italia. Sarà una importante cartina di tornasole in merito all’incremento dei contagi". Un facile profeta, putroppo.
I quarantuno casi segnalati ieri dall’Ausl vanno infatti inseriti in un contesto. Il martedì è una giornata storicamente fiacca di nuovi positivi, questo perché vengono comunicati i risultati dei tamponi effettuati la domenica, che è chiaramente un giorno in cui si svolgono molti meno test. "Se va come previsto, domani (oggi per chi legge; ndr) vedremo tutt’altri numeri", avverte la dottoressa Marchesi. Che poi svela anche un altro aspetto rilevante emerso durante le interviste ai nuovi positivi: "Rispetto al passato, stiamo riscontrando molta più resistenza nel dare i nomi delle persone che sono state a contatto con un positivo. E questo perché ora subentra la paura di rovinar loro le vacanze, dovendo fare la quarantena". Una omertà da ferie estive insomma, che riguarda soprattutto i giovani. Sono loro, infatti, a trainare l’inizio di quella che sembrerebbe essere una nuova ondata. Una buona parte dei contagi infatti proviene da rientri dalle vacanze.
Cosa fare quindi? Un’unica soluzione. "Bisogna che anche chi è indeciso vada a vaccinarsi a questo punto. E’ diventanto fondamentale", ribadisce per l’ennesima volta la direttrice Cristina Marchesi.
Nel frattempo anche ieri, nonostante i pochi tamponi, sono emersi altri 41 nuovi positivi. E per la prima volta da settimane anche un morto: si tratta di una donna di Rubiera di 89 anni, da tempo ricoverata.
Su 41 nuovi casi positivi, 23 sono riconducibili a focolai già noti, 18 classificati come sporadici. Per ora tutti i casi sono in isolamento domiciliare. Il Comune più colpito è come sempre Reggio città, ma iniziano a comparire nuovi positivi anche in tanti paesi della provincia, tra cui San Martino in Rio (3), Correggio (3) e Rubiera (3). Una diffusione a macchia di leopardo che, secondo le previsioni, è destinata ad aumentare.