Cosmo incanta il pubblico : "Ma mettete via i telefonini"

Il suo concerto era uno dei più attesi della Festa nazionale dell’Unità e l’artista non ha deluso. Quasi due ore di spettacolo senza tirare fiato e in un crescendo di adrenalina.

Cosmo incanta il pubblico : "Ma mettete via i telefonini"

Il suo concerto era uno dei più attesi della Festa nazionale dell’Unità e l’artista non ha deluso. Quasi due ore di spettacolo senza tirare fiato e in un crescendo di adrenalina.

È un gioco di luci e sonorità eclettiche quello che ha accompagnato ieri sera il pubblico dell’Arena alla Festa nazionale dell’Unità.

L’artista, dj e produttore torinese Cosmo ha scelto Reggio come penultima tappa per portare in tour il suo ultimo album ‘Sulle ali del cavallo bianco’, uno degli appuntamenti più attesi della kermesse annuale del Partito Democratico.

Si inizia poco dopo le 22 col piazzale dell’Iren Green Park Arena già in fermento da quasi un’ora.

Lo spettacolo apre con ‘Gira che ti gira’, dall’ultimo album, poi si passa subito alle maniere forti con ‘La musica è illegale’, caos e ordine vanno a braccetto.

Cosmo già non regge la distanza dal pubblico e avanza sulle piattaforme sottopalco per cantare assieme alle prime file.

L’avvertimento dell’artista svettava già su un maxischermo prima del concerto: "Mettete via i telefoni e godetevi lo spettacolo", dice Cosmo.

Poi, durante lo show ripete e aggiunge: "Via i telefoni, altrimenti me ne vado", le parole dell’artista col tono di chi sta scherzando ma neanche troppo.

Un’esibizione cruda, com’è nel suo stile, senza troppe chiacchiere tra un brano e l’altro. Tutto è e deve rimanere sulla musica, sulle parole e sull’energia che si crea con il pubblico.

L’unica canzone che merita una piccola digressione politica è ‘Tristan Zarra’, sulle cui note sventola la bandiera palestinese come già proposto al concerto del Primo Maggio al Circo Massimo di Roma.

Lo spettacolo è un crescendo di adrenalina in cui le canzoni fluiscono con eleganza.

Quasi due ore senza tirare fiato, fino alla chiusura con il brano che dà il nome al suo ultimo album e che fa davvero volare il pubblico "oltre l’amore, oltre il dolore – senza barriere, senza paure".

Marco Jacopo Bianchi, classe 1982, è originario di Ivrea dove tuttora vive con una certa fierezza: la provincia, secondo lui, è quella dimensione in grado di non togliere mai la fame di curiosità artistica.

Dopo anni in bilico, il successo arriva nel 2016 con ‘L’ultima festa’ e nel 2018 esce ‘Cosmotronic’, album che lo lancia definitivamente tra i primi nomi del panorama della musica sperimentale italiana.

‘Sulle ali del cavallo bianco’ sorprende per la sua componente canora, che guadagna nettamente spazio, e per la tenerezza dei testi che svelano il lato più romantico di Cosmo.

Nel 2018 il live alle Fiere con ‘Cosmotronic’, quest’anno all’Arena: c’è da sperare che per Bianchi presentare i nuovi album alla festa dell’unità diventi un’abitudine.

Giulia Beneventi