REDAZIONE REGGIO EMILIA

Correggio, morto a 33 anni. L’Ausl conferma: è meningite: "Già attivata la profilassi"

Dopo i sospetti confermati dall’autopsia, accertata la presenza del batterio Meningococco B. Servizio igiene pubblica: "Individuati i contatti stretti per prevenire la diffusione della malattia" .

Foto d’archivio. Il sospetto di una meningite era già stato confermato dall’autposia, le analisi svolte in laboratorio hanno isolato il batterio Neisseria Meningitidis sierogruppoB (Meningococco B)

Foto d’archivio. Il sospetto di una meningite era già stato confermato dall’autposia, le analisi svolte in laboratorio hanno isolato il batterio Neisseria Meningitidis sierogruppoB (Meningococco B)

di Antonio Lecci Arriva anche dall’Azienda sanitaria locale reggiana la conferma della positività al batterio della meningite alla base del malore che una settimana fa ha provocato il decesso di Jan Balugani, il giovane macellaio di 33 anni, deceduto nella sua abitazione di via Campagnola, a Correggio, nonostante il tempestivo allarme al 118 e il rapido intervento dei soccorsi sanitari. Come già riportato nei giorni scorsi dal Carlino, l’autopsia aveva confermato i primi sospetti: una meningite fulminante. Ora la direzione dell’Azienda Usl conferma il caso di meningite nel 33enne deceduto una settimana fa.

"Le indagini di laboratorio – spiegano dall’Ausl – hanno isolato il batterio Neisseria Meningitidis sierogruppoB (Meningococco B). Per prevenire la diffusione della malattia il servizio di igiene e sanità pubblica si è attivato immediatamente per l’individuazione dei contatti stretti (familiari, lavorativi e sociali) e già nella giornata di sabato 4 gennaio sono state attuate le misure di profilassi".

"La trasmissione della malattia – prosegue l’azienda – avviene con l’emissione di goccioline di saliva che si emettono parlando, starnutendo, tossendo e pertanto sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto uno contatto stretto (a distanza inferiore a un metro) e prolungato con l’ammalato nei sette giorni precedenti la malattia". Il periodo di incubazione, si legge nella nota, varia da 2 a 10 giorni, di solito è di 3-4 giorni.

"Si consiglia comunque, nelle quattro settimane successive all’ultimo contatto con il malato, di prestare attenzione alla comparsa di febbre associata a intenso malessere, mal di testa intenso, rigidità nucale, nausea, vomito e petecchie (piccole macchie rosse della pelle) – conclude l’Ausl –. In caso di comparsa di sintomi dopo un contatto con un ammalato è necessario contattare il proprio medico curante".