CLAUDIO LAVAGGI
Cronaca

Corre e piange per la morte del fratello: "A Parigi sarà durissima, ma combatterò"

Paraciclismo La reggiana Ana Maria Vitelaru, leader di Coppa del Mondo: "Nonostante il periodo, testa e cuore non mancheranno"

Ana Maria sul suo mezzo a tre ruote: le paralimpiadi di Parigi inizieranno a fine mese

Ana Maria sul suo mezzo a tre ruote: le paralimpiadi di Parigi inizieranno a fine mese

Si sono da poco concluse le Olimpiadi di Parigi e all’orizzonte si preparano le Paralimpiadi che inizieranno a fine mese sempre nella capitale francese. Reggio presenta il suo pezzo forte in Ana Maria Vitelaru, 41enne di Castelnovo Sotto che sarà al via nelle due prove di paraciclismo, quella in linea e quella a cronometro. Purtroppo, però, la storia sportiva passa in secondo piano, perché a metà aprile Ana ha perso improvvisamente il più giovane e amatissimo fratello Neculai e il tono di voce con cui ci risponde è il segno del grande dolore che porta dentro di sé.

"Mi è difficile parlare di sport in questo momento, che pure sono in raduno con la nazionale in Abruzzo. Sì, alle olimpiadi ci sarò e a maggior ragione perché a seguirmi ci doveva essere mio fratello. È dura allenarsi così, correndo e piangendo, a pochi giorni da quell’obiettivo per cui lavoro da tre anni, da quando sono tornata dalle olimpiadi di Tokyo".

E anche noi fatichiamo a chiederle lo stato di forma.

"Ho iniziato il conto alla rovescia: a breve rientriamo a Reggio e mi concentrerò sugli ultimi giorni di allenamento. Con il caldo che c’è dovrò allenarmi la mattina alle sei, ma non mi fa certamente paura questo".

Sa già che gare saranno quelle di Parigi?

"Durissime, la gara in linea del 5 settembre è addirittura 71 chilometri, per noi non usuale. Inoltre ci sono pure dei dissuasori che possono diventare pericolosi. Noi viaggiamo su tre ruote a una velocità in cui un sobbalzo ci può far ribaltare. Speriamo intervengano a sistemare la strada".

E prima c’è la cronometro.

"Sì, il 4 gareggiamo sulla distanza di 14 chilometri, ma assieme alla categoria in cui le ragazze pedalano distese. Mi sembra un regolamento assurdo, i mezzi sono diversi, loro sono molto più aerodinamiche di noi, una classifica unica serve solo per… risparmiare tre medaglie".

Ha visto il percorso?

"L’ho provato due mesi fa e oltre a tutto il resto ci sono discese impegnative. Sarà molto dura".

Lei si presenta come leader di Coppa del Mondo, le avversarie come sono?

"Ho fatto bene nelle tre prove in Australia, Belgio e Italia, ma le avversarie di Usa, Cina, Germania e Nuova Zelanda in particolare sono sempre molto agguerrite".

Ci fa una promessa?

"Testa e cuore non mi mancheranno, mi hanno sempre sostenuto da quando persi le gambe oltre 20 anni fa. Mi ero messa in aspettativa (non retribuita, ndr) per dare più del cento per cento, ma la perdita di Neculai mi ha devastato. Non so che forma avrò, ma so che combatterò".