DANIELE PETRONE
Cronaca

Reggio Emilia, morto Corrado Brevini. "Costruì un colosso dal garage della madre"

Una crisi cardiaca l'ha stroncato a 84 anni. Oggi il funerale nella chiesa di Cadelbosco, il corteo partirà dalla sua sede della multinazionale

Corrado Brevini nel suo ufficio: è morto a 84 anni

Reggio Emilia, 3 maggio 2017 - Come Steve Jobs anche Corrado Brevini partì da un garage per fondare un impero. Corrado era uno dei soci fondatori della Brevini Power Transmission, da poco passata al gruppo americano Dana, è morto lunedì dopo un infarto. Assieme ai fratelli Luciano (scomparso nel 1982) e Renato, storico presidente del gruppo, mise in piedi dal 1960 la multinazionale che è diventata nel tempo un colosso leader per la produzione di riduttori, componenti idraulici e oleodinamici. Aveva 84 anni e fino a febbraio era vicepresidente in carica.

«E dire che stava bene – dice affranto il figlio Maurizio, vicepresidente di Brevini Fluid Power e presidente del Club Meccatronica di Unindustria – Venerdì era in azienda a mangiare i pasticcini per festeggiare il compleanno del nostro responsabile dei commercialisti…». Corrado non aveva grossi problemi di salute se non quelli 'comuni' a un uomo di 80 anni. Continuava ad essere presente nell’azienda e si muoveva al suo interno con una bici a tre ruote. 

«Sabato ha accusato un problema – continua il figlio – e così l’ho portato all’ospedale. Nel pomeriggio di lunedì si è aggravato». Il suo cuore ha cessato di battere nel reparto di Medicina 2 del Santa Maria Nuova di Reggio. Corrado era un pioniere. «Aveva cominciato nel 1955 – racconta Maurizio – aprendo un negozio di elettrodomestici. Da qui poi ha aiutato economicamente gli altri due fratelli fondando assieme la Brevini. La prima fabbrica embrionale era all’interno del garage di mia nonna Rina. Una favola… Mio padre era un gran lavoratore. Una bomba e una roccia al tempo stesso. Era affezionatissimo alle risorse umane dell’azienda e tutti avevano rispetto di lui. Ci ha insegnato parecchio: dai valori dell’importanza della famiglia al rispetto delle persone fino a seguire prima i doveri e poi i diritti, cosa non da poco e non affatto scontata. Dopo la sua morte ho ricevuto telefonate da tutto il mondo e questo è eloquente».

Poi snocciola un aneddoto: «Era molto amico dell’amministratore delegato della Mazda che parlava solo giapponese. Mio padre non sapeva l’inglese eppure si capivano al volo…». Anche il sindaco Luca Vecchi ha voluto lasciare un messaggio di cordoglio: «Ci lascia un capitano d’industria partito dal basso. Un self made man giustamente orgoglioso delle sue origini e delle sue capacità. Ha fatto della nostra città un punto di riferimento per la meccanica di tutto il mondo. Un uomo d’impresa coraggioso, che con il proprio lavoro ha generato lavoro per la comunità. Di lui ci restano quale esempio la capacità e la forza di intraprendere, l’ottimismo verso il futuro». Il gruppo Dana ha deciso di mettere le bandiere del quartier generale a mezz’asta e oggi verrà osservato un minuto di silenzio in tutti gli stabilimenti, in memoria di Corrado.

La sua salma è stata disposta in una camera ardente allestita alla «Brevini 4», in via Colletta. Tantissimi ieri sono andati a trovarlo in quella che lui definiva la sua casa. Ecco perché la decisione della famiglia di far partire il corteo funebre dalla realtà che ha creato alle 14 di oggi. Il feretro percorrerà il il Villaggio Crostolo fino all’headquarter Brevini per un momento di commemorazione. Poi il trasferimento alla chiesa di Cadelbosco dove verrà celebrata la messa e, infine, Corrado riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero cadelboschese. Oltre al figlio Maurizio e al fratello Renato, lascia la moglie Carla, la nuora Miria e i nipoti Marianna e Mirka.