Reggio Emilia, 1 marzo 2020 - Salgono i contagiati a Reggio Emilia: sono tre in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Ora in totale i casi salgono a 7. L'ultimo bollettino della Regione parla di 269 casi di positività complessivi al coronavirus: ci sono dunque 52 casi in più, di cui 22 a Piacenza, 23 a Parma, 2 a Modena, 3 a Reggio Emilia, 1 a Rimini e il primo caso a Forlì/Cesena. Va sempre tenuto presente che questi dati si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi. Ai 4 decessi già avvenuti se ne aggiunge un quinto: un uomo di 79 anni, già affetto da molteplici patologie; era residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale. Passano da 11 a 14 i ricoverati in terapia intensiva.
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Tra i contagiati ci sono tre ricoveri in ospedale, di cui due alle malattie infettive (si tratterebbe di due persone di Correggio e Scandiano) e uno in rianimazione. Solo uno, il 25enne di Casalgrande che lavora in provincia di Modena, si trova a casa e le sue condizioni non destano preoccupazione. Se per quanto riguarda i due ricoveri ospedalieri agli infettivi la situazione sembra tranquilla, per il caso in rianimazione trattasi di un uomo di più di 75 anni che, già prima del contagio, presentava un quadro clinico delicato. La situazione relativa al Covid-19 si sta, insomma, aggravando anche a Reggio.
Le rassicurazioni istituzionali non mancano, di fronte a un problema che «non è da sottovalutare né sdrammatizzare», ha affermato ieri il primo cittadino Luca Vecchi, una volta presentata la riorganizzazione della rete emergenza-urgenza reggiana. «La paura – ha proseguito il sindaco – può rischiare di diventare peggio del virus stesso. Il nostro messaggio ai cittadini intende garantire loro la massima sicurezza. Il sistema sanitario reggiano ha dimostrato finora una grande reattività in materia di prevenzione».
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Nel frattempo il sistema stesso sta vivendo una riorganizzazione che, come ripetuto più volte alla conferenza di ieri, «potrebbe essere soggetta in futuro a ulteriori modifiche». Le attività scolastiche rimarranno ferme per un’altra settimana: lo ha comunicato ieri mattina la Regione, che ha deciso di seguire le orme governative nazionali e, come precisato dall’assessore regionale alla sanità Raffaele Donnini, «far parlare la scienza». Una decisione dopo l’altra, un passo alla volta, mentre si cerca di affrontare una tensione psico-sociale che, a voler fare della letteratura, rimanda alla peste del Manzoni.
«L’evoluzione del fenomeno presenta ancora numeri piccoli, in proporzione all’estensione del nostro territorio – ha affermato il presidente della Provincia, Giorgio Zanni –. Ci troviamo in circostanze eccezionali che richiedono oggi dei correttivi, proprio per farci trovare pronti in un secondo tempo. È necessario applicare un principio di prudenza perché si possano prevenire eventuali problemi nei presidi medici del territorio».