YLENIA ROCCO
Cronaca

Amarcord Corallo: “Lì ho visto Modugno, la Bertè e Renato Zero. Impossibile replicare”

La discoteca che chiuderà a breve è uno scrigno di ricordi. La barista Cinzia Montipò imparò il mestiere lì negli anni ’60 e ’70. "Mio padre strappava i biglietti, mia madre lavava i bicchieri"

Cinzia Montipò e a destra il padre e la madre Fiume e Giannina, durante una gara di ballo dentro al Corallo, dove lavoravano entrambi

Cinzia Montipò e a destra il padre e la madre Fiume e Giannina, durante una gara di ballo dentro al Corallo, dove lavoravano entrambi

Reggio Emilia, 14 aprile 2024 – La musica si accendeva già dal pomeriggio del venerdì, animando per tutto il fine settimana la provincia reggiana perché, tra le tante variabili, una era certa: il weekend si colorava di Corallo.

Siamo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Cinzia Montipò, storica barista del Corallo Dance e oggi proprietaria del bar Nikkei a Scandiano, ricorda alcuni dei volti famosi che ha conosciuto: "Lì ho visto passare Gene Pitney, Renato Zero, Loredana Bertè, Modugno… e tantissimi altri".

Cinzia inizia a frequentare il Corallo a undici anni "perché il mio papà - conosciuto con il soprannome di Fiume - e la mia mamma Giannina davano una mano alla famiglia Zambelli durante il weekend. Mio padre si occupava degli ingressi, cercando di garantire la sicurezza all’interno del locale, e mia madre invece asciugava i bicchieri al bar".

"Compiuti i vent’anni – continua il racconto – decisi di lavorare come barista lì. Imparai i trucchi del mestiere da Ughetto, un bravissimo barman che inizialmente lavorava al Picchio Rosso e che Guelfo Zambelli riuscì a portare da noi".

Fiume Montipò , che abitava proprio di fronte allo storico locale, aveva persino le chiavi di ingresso dello stabile, nel caso in cui Guelfo fosse introvabile. "Una sera suonarono alla porta di casa – ricorda divertita Cinzia –, potevo avere una quindicina d’anni, quando aprii mi trovai davanti il gruppo Equipe84. Che sorpresa. Dovevano prepararsi per la serata e avevano bisogno che qualcuno li facesse entrare al Corallo".

La storica barista, che oggi ha 71 anni, apre uno scrigno di ricordi: "Dal 1969, per qualche anno, si è svolto il Festival degli Incompresi, organizzato una volta all’anno e che è stato poi l’ispirazione per la trasmissione televisiva La Corrida. Serate bellissime, il Corallo era così pieno che non sapevamo dove sistemare le persone, e chi non voleva perdersi la manifestazione prenotava la serata mesi e mesi prima. Ma alla fine Guelfo è sempre riuscito ad organizzare serate spettacolari. Una volta invitò il violinista Piergiorgio Farina, il cantante e batterista Sergio Catellani e il clarinettista Henghel Gualdi, tutti insieme a suonare sul palco del Corallo, fu eccezionale".

La notizia della vendita la rattrista ma di una cosa è certa: "Chiunque altro subentrerà difficilmente potrà ripetere ciò che ha fatto la famiglia Zambelli". E aggiunge: "Qualsiasi cosa ne sarà mi piacerebbe che la discoteca venisse ricordata, magari con una targhetta".

Gli Zambelli sono rimasti nel cuore anche della 63enne M.B., frequentatrice del Corallo quando aveva 17 anni: "Il proprietario ogni anno a Natale metteva a disposizione gratuitamente il locale per le cooperative che si occupano dei ragazzi disabili, tra i quali c’era anche mio fratello. Un bellissimo momento per stare assieme. Non è cosa da tutti".