
Coopservice cambia pelle: sarà Spa Il ramo vigilanza è in subbuglio
di Nicola Bonafini
Coopservice Vigilanza diventerà una società per azioni. Presumibilmente dal 1 di luglio. Infatti, la grande cooperativa multiservizi con sede in via Rochdale a Reggio dall’inizio di febbraio ha costituto l’Istituto di Vigilanza Coopservice Spa, attraverso un conferimento di ramo d’azienda in cui il capitale sociale è interamente sottoscritto dalla coop stessa. Una decisione comunicata a soci e sindacati (L’informazione alle rappresentanze sindacali è un atto dovuto, previsto dalla legge, in casi come questi) alla fine di maggio.
Le motivazioni? "Quello di un consolidamento delle strategie del gruppo per migliorare le prospettive di crescita – si legge nella missiva inviata ai sindacati – anche attraverso un più efficace posizionamento sul mercato da parte del soggetto che potrà dedicarsi in via esclusiva a svolgere i servizi afferenti al ramo". Un obiettivo strategico, è stato spiegato alle OO.SS aziendali, che verrebbe implementato anche attraverso l’acquisizione di altri istituti di vigilanza. Come una scossa tellurica, le onde di un ‘terremoto’ simile si riverberano inevitabilmente sui soci della cooperativa legata alla vigilanza. Stiamo parlando di un comparto che annovera 3200 persone, di cui 1400 sono soci lavoratori e che fattura circa 150 milioni di euro all’anno.
Da un punto di vista lavorativo per la totalità degli occupati non cambierà nulla: "Vi sarà il passaggio ‘senza soluzione di continuità’ del rapporto di lavoro con conseguente mantenimento dei trattamenti economici e normativi precedentemente in atto". Quello che, a partire da inizio luglio, cambierà, e non poco, sarà lo ‘status’ di quei 1400 che oltre ad essere dipendenti sono anche soci della cooperativa.
Passando in automatico all’interno di una società per azioni, lo scopo mutualistico, che è l’essenza di una cooperativa, viene meno: "decadranno dall’apporto associativo".
Una mutazione del loro status radicale e non indolore. Lo è da un punto di vista statutario, visto che nei casi previsti dall’articolo 14 (quello che specifica i casi di ‘esclusione’ del socio) dello statuto di Coopservice non viene annoverato il caso del conferimento di ramo d’azienda di diversa natura rispetto alla cooperativa.
Soprattutto, vengono meno tutte le prerogative tipiche di un socio lavoratore. Certo, l’azienda ha offerto loro la possibilità di accedere come ‘soci sovventori’, le cui caratteristiche, però, sono sostanzialmente diverse, rispetto a quelle di un socio a pieno titolo. Una situazione che ha fatto nascere timori e paure e che ha indotto 200 di quei 1400 soci-dipendenti, a costituirsi nel ‘Comitato Autogestito Coopservice’, nominando come suo rappresentante legale l’avvocato Erica Romani del foro di Reggio.
Il ‘comitato dei 200’, ha stilato un documento in cui vengono elencati cinque punti a garanzia delle loro condizioni, chiedendo a più riprese un incontro con i vertici della coop, che, fino ad ora, a quanto è dato sapere, è sempre stato negato. Punti ‘qualificanti’ come la richiesta del mantenimento dei livelli occupazionali della nuova Spa per i prossimi 510 anni oltre che la richiesta che il pagamento della quota di socio sovventore risulti a carico di Coopservice e non del socio in uscita. Non solo, vi è anche una richiesta di "Democrazia economica. Cioè la possibilità per i soci in uscita di nominare uno o più membri del CDA di Coopservice Spa e di partecipare alla suddivisione degli utili, nel caso vi fossero". Infine, la conferma di tutte le prerogative che i soci detenevano stando all’interno della coop e, un diritto di prelazione per i soci di Coospervice Vigilanza in caso in cui i vertici dell’SPA decidano di venderla. Richieste che, secondo quanto è trapelato, sono state ripresentate mercoledì sera in un’assemblea avvenuta presso la tenuta ‘Venturini Baldini’ da alcuni dei 400 soci presenti, ma che, anche in quel caso, non ha incontrato risposta da parte dei vertici della coop presenti all’incontro. Una situazione estremamente ‘fluida’, in cui, come si evince da quanto scritto in pagina, potrebbe avere anche strascichi di carattere giudiziario.