Coop sociale Progetto crescere: "Da trent’anni siamo al lavoro sulle fragilità delle persone"

La presidente Patrizia Fantuzzi: "In aumento il disagio neuropsicologico e neuropsichiatrico. Nell’ultimo anno, invece, sensibilmente diminuite le prestazioni di sostegno ai compiti" .

Coop sociale Progetto crescere: "Da trent’anni siamo al lavoro  sulle fragilità delle persone"

Coop sociale Progetto crescere: "Da trent’anni siamo al lavoro sulle fragilità delle persone"

Oltre 20mila persone sostenute (in massima parte minori), 5 sedi operative e quasi 2.000 progetti realizzati in ambito psicologico, educativo, neuropsichiatrico e logopedico; è con queste cifre alle spalle che la cooperativa sociale reggiana Progetto Crescere si presenta al giro di boa dei trent’anni di attività.

Un lungo cammino segnato dall’unione di due storiche realtà dell’associazionismo reggiano: L’Arcobaleno Servizi e il Centro Lina Mazzaperlini, nate per rispondere ai bisogni di famiglie con bambini e ragazzi con Dsa (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), che insieme hanno creato quella che oggi rappresenta una delle più importanti realtà di Confcooperative Terre d’Emilia nel campo dei servizi psico-educativi.

"Una storia e un lavoro a fianco delle persone – sottolinea Patrizia Fantuzzi, presidente di Progetto Crescere (nella foto) – che ci ha consentito di estendere l’attività su problematiche di ordine psicologico, neuropsichiatrico, logopedico, educativo e sociale e di essere non solo strumento di servizio in questi ambiti, ma anche di intercettare i grandi cambiamenti avvenuti nel tessuto sociale, collaborando attivamente con le realtà pubbliche nell’approfondire e nell’affrontare i mutamenti dei bisogni delle persone e le nuove fragilità che hanno connotato il cammino delle famiglie, dei bambini, dei ragazzi e degli adulti".

Sono 18 i dipendenti, 70 i professionisti collaboratori (psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, psichiatri, educatori, psicomotricisti e logopedisti); la cooperativa sociale reggiana ha realizzato un volume d’affari di 1,55 milioni nell’esercizio chiuso al 31 agosto scorso, assicurando sostegno a 1.683 utenti nell’area socio-educativa, con 3278 trattamenti sui disturbi del linguaggio per bambini dai 4 ai 7 anni e 3.380 su bambini (7-9 anni) con disturbi specifici dell’apprendimento e valutazioni che hanno comportato 2.300 ore di lavoro nell’area neurosviluppo e Dsa.

"Dopo il sensibile aumento che ha connotato il periodo immediatamente successivo alla fase acuta del Covid – spiega la presidente – i nuovi accessi e le prestazioni si sono stabilizzati, ma sono aumentate le situazioni cliniche complesse, che spesso richiedono trattamenti plurimi. In questo contesto, ad esempio, nell’ultimo anno sono sensibilmente diminuite le prestazioni di sostegno ai compiti (1.917 in totale, con un calo del 29%), ma sono aumentate in modo rilevante quelle relative a psicologia e psicoterapia (3.025 interventi, con un aumento del 22,9%) e quelle riguardanti la diagnostica neuropsicologica e la neuropsichiatria infantile, passate da 1.881 a 2.342 in un anno, con un aumento del 22,5%".