SIMONE RUSSO
Cronaca

Maxi controlli sulle residenze fittizie

Nel 2015 ne sono state cancellate 1.620 Il Comune verifica il sovraffollamento soprattutto in zona stazione

VIA TURRI I controlli si concentrano soprattutto in zona stazione

VIA TURRI I controlli si concentrano soprattutto in zona stazione

Reggio Emilia, 8 novembre 2015 – Nel 2015 il Comune di Reggio, attraverso una serie di controlli, ha cancellato 1.620 residenze.

Le verifiche stanno proseguendo in queste settimane a tambur battente, soprattutto in zona stazione, e sono condotte da squadre miste formate da messi comunali e da personale della polizia municipale.

Allo stato attuale sarebbero al vaglio un migliaio di residenze concesse a stranieri e 355 a cittadini italiani. La situazione riguarda soprattutto gli immigrati, visto che la residenza è uno degli elementi necessari al conseguimento del permesso di soggiorno. E nelle zone tra piazzale Marconi e via Veneri gli accertatori avrebbero intercettato un vero e proprio boom, forse anomalo, delle presenze di pakistani.

Sono questi gli elementi che trapelano dal Comune su una intensa attività di verifica messa in campo dal Municipio contro le false residenze. Non è sfuggita agli abitanti della zona stazione e limitrofe, la presenza di personale inviato a verificare la situazione all’interno dei condomini, con un impegno di uomini forse inedito.

Questa attenzione deriva anche da un dato piuttosto inquietante: in tutta la città sono ben 134 gli immobili collegabili a situazioni di teorico sovraffollamento. Ovvero ambiti in cui sono registrate più di nove residenze, allo stesso indirizzo e allo stesso interno.

Le situazioni più sospette sono state individuate attraverso gli archivi dell’anagrafe; le verifiche sono scattate su immobili della zona stazione, ma anche su altre zone della città.

E il sospetto, parecchio concreto, è che dietro questi fenomeni si nasconda un vero e proprio commercio delle residenze. Che la situazione sia da prendere sul serio lo dimostrano le molte segnalazioni arrivate al Comune: spesso sono gli stessi amministratori di condominio che si accorgono della situazione e contattano il Municipio.