REDAZIONE REGGIO EMILIA

Consigliere comunale a processo. Otto mesi di condanna per stalking

Pena con la condizionale per Luca Gulisano. La difesa: "Ne prendiamo atto, ma ricorreremo in appello". I fatti risalgono al 2015-2017: l’imputato e la ragazza, oggi 24enne, si frequentavano ai tempi della scuola. .

Il giudice Francesca Piergallini

Il giudice Francesca Piergallini

di Francesca Chilloni

Atti persecutori protrattisi per oltre due anni nei confronti della ragazza con cui si frequentava ai tempi della scuola: il 25enne montecchiese Luca Gulisano condannato ad una pena di 8 mesi con la condizionale. I fatti oggetto del processo conclusosi ieri sono iniziati nel 2015, quando entrambi i ragazzi erano minorenni (lei ha un anno in meno di lui) e sarebbero terminati il 18 ottobre 2017 quando lei sporse denuncia contro Gulisano, ormai maggiorenne.

Il Pm aveva domandato 1 anno di reclusione. Dopo le repliche e una breve camera di consiglio, il giudice Francesca Piergallini ha condannato l’imputato a 8 mesi con la sospensione condizionale della pena, valutate le attenuanti superiori alle aggravanti. Ha inoltre disposto una provvisionale di 4mila euro alla vittima che, costituita parte civile con gli avvocati Davide Cattabiani e Gentian Alimadhi, aveva domandato un risarcimento di 50mila euro.

"Prendiamo atto della sentenza, ma la riteniamo non rispondente a quanto emerso dagli atti istruttori e dal dibattimento – afferma l’avvocato difensore Carlo Fontana –. Questo procedimento si è svolto in un momento storico e psicologico in cui la sensibilità per la tutela di genere è, peraltro giustamente, particolarmente elevata. Ma ogni vicenda ha i suoi caratteri peculiari e non generalizzabili: specialmente in sede processuale. Non ho mai avuto dubbi sull’innocenza di Gulisano, e non li ho tuttora, convinto di poterla riaffermare nel giudizio di appello che è intenzione mia, e del mio assistito, promuovere appena conosciute le motivazioni".

"Non entro nel merito delle considerazioni di carattere politico – aggiunge –. Come cittadino, però, non posso che esprimere un giudizio moralmente negativo su chi, da una vicenda dolorosa, che ha segnato e sta segnando la vita di una persona, non ha alcuna remora a percorrere la strada della strumentalizzazione e dello sciacallaggio politico".

Il riferimento è alla questione della "agibilità politica"; Gulisano è consigliere comunale per la lista di maggioranza Montecchio Futura: eletto una prima volta quando era già indagato, è stato quest’anno ricandidato per il secondo mandato e rieletto. Il processo era inizialmente stato aperto presso il Tribunale per i minorenni di Bologna; poi, accolta un’eccezione di competenza sollevata dalla parte offesa, il fascicolo era stato inviato al tribunale penale ordinario di Reggio, dato che lo stalking sarebbe proseguito anche dopo che l’imputato aveva compiuto i 18 anni.

Gulisano, recita il capo d’accusa, "con condotte reiterate, molestava e minacciava la minore - mortificandola e ripetutamente chiamandola… (epiteti ingiuriosi) - cercando di impedirle di frequentare amici, e di partecipare ad eventi danzanti e sportivi, minacciandola a tal fine - anche telefonicamente e a mezzo WhatsApp con files audio e di testo - con espressioni del tipo: ‘Se ci vai ti rovino, non ci devi andare’".

Il giovane "contro la volontà" della parte offesa si sarebbe poi presentato ripetutamente presso la sua casa o in altri luoghi da lei frequentati, "pretendendo di poterle parlare, percuotendola in alcune occasioni per non avergli dato retta, in modo da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria e cagionando alla ragazza un perdurante e grave stato di ansia e paura".