Comune, processo appalti: "Promisero aggiudicazione"

Le motivazioni della sentenza di primo grado redatte dal giudice Sarah Iusto . Gnoni e Montagnani sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi, i Corradini a un anno.

Comune, processo appalti: "Promisero aggiudicazione"

Comune, processo appalti: "Promisero aggiudicazione"

"Santo Gnoni e Roberto Montagnani promisero a Lorenzo e a Vincenzo Corradini che si sarebbero aggiudicati la concessione oggetto del bando di gara ancora da pubblicare, se avessero acconsentito a transigere il contenzioso tra l’autofficina Corradini e il Comune di Reggio per il pagamento delle somme dovute loro per le attività di trasporto e custodia dei veicoli svolta per conto del Comune".

È quanto si scrive nelle motivazioni della sentenza sui presunti appalti pilotati del Comune, redatte dal giudice Sarah Iusto, affiancata nel collegio da Francesca Piergallini e Matteo Gambarati. L’avvocato Gnoni, ex responsabile ufficio legale del Comune, e Roberto Montagnani sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi, più 1200 euro di multa, pena sospesa; i Corradini a 1 anno e 600 euro, pena sospesa.

La promessa viene desunta dall’intercettazione del 19 settembre 2016 in cui Gnoni, nell’ambito di una trattativa sul contenzioso, si rivolge a Lorenzo: "Noi avevamo messo sul piatto un’altra cosa con voi. Mi pare, no? ...Un anno, due anni, tre anni, quattro anni, cinque anni, sei anni. È vero?". Corradini: "Certo". Gnoni: "A me sembra francamente che è un’offerta... difficilmente da... che si possa rifiutare. Sei anni acquisirete un’esperienza tale con noi che non la rivede più a nessun altro concorrente". Nel prosieguo del dialogo, "Gnoni ribadisce che l’acquisizione della concessione per sei anni consentirà all’autofficina Corradini di recuperare ampiamente le perdite che lamenta a causa dell’importo troppo basso del valore della transazione come definito a dicembre 2015, considerando anche gli interessi passivi sulle somme non erogate all’epoca". Gnoni, "consapevole dell’impossibilità di avere un aumento del corrispettivo a causa dell’opposizione di alcuni membri della giunta comunale, propone l’aggiudicazione della futura concessione quale ulteriore controprestazione da inserire in modo occulto e sulla scorta della sola parola dei funzionari comunali, all’interno della transazione".

Per Gnoni è stata ritenuta provata, seppur dichiarata estinta per prescrizione, l’istigazione alla corruzione contestata in veste di giudice della commissione tributaria verso i titolari di un’autofficina reggiana, ovvero aver sollecitato lavori gratuiti alla propria macchina offrendo in cambio di aggiustare una causa a loro favore, fatto dell’ottobre 2015.

Sul maxibando per la mobilità che secondo l’accusa era stato confermato alla Til, valore 25 milioni, assolti i dirigenti Alessandro Meggiato, Roberto Montagnani e l’avvocato Paolo Coli, consulente esterno. "Il bando rispondeva a precise e oggettive esigenze della stazione appaltante (il Comune), approfonditamente ponderate dai pubblici funzionari e dai consulenti esterni nella fase di preparazione del bando, allo scopo di individuare la forma più efficiente per la gestione di tali servizi. Le analisi della difesa Coli e le argomentazioni del Comune nella memoria di risposta all’esposto evidenziano come la gestione cumulativa di servizi - in particolare trasporto scolastico e sosta a pagamento su strada - avesse la precisa funzione di consentire al concessionario di godere degli effetti di scelte maggiormente economiche ed efficienti, laddove permetteva di usare in modo promiscuo il medesimo personale per la gestione di entrambi i servizi". La difesa Meggiato ha evidenziato i vantaggi economici "in un’analisi non contestata dal pm": "Il Comune ha potuto fruire di un canone positivo di 500mila euro annui in luogo di un profitto di 90mila euro annui".

Alessandra Codeluppi