Reggio Emilia, 24 settembre 2022 - Il racconto choc in carcere e i dettagli dell'omicidio di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa e mai ritrovata, che si presume essere stata uccisa la notte del 30 aprile 2021 a Novellara (Reggio Emilia) dopo che si era opposta a un matrimonio combinato: sarebbe stata tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, così da permettere allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda.
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La madre, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto, allontanata dal marito, Shabbar Abbas.
Un uomo di cui non è nota l'identità avrebbe aiutato a finirla, infilare il corpo in un sacco, caricarlo su una bici e poi, dopo averlo fatto a pezzi, gettarlo nel Po.
Sarebbero le fasi del delitto raccontate da uno degli indagati, Ijaz - arrestato su un autobus in Francia il 31 maggio 2021 -, a un altro detenuto, che a sua volta lo ha riferito alla polizia penitenziaria.
Ma i carabinieri di Reggio Emilia ritengono queste dichiarazioni credibili solo in parte.
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Il delitto d'onore di Saman: la trappola e l'orrore
La sera del 30 aprile 2021 il padre di Saman, Shabbar, avrebbe chiesto alla moglie di fare una camminata con Saman nelle vicinanze della loro casa di Novellara. Lui le avrebbe seguite da vicino e una volta superate le serre, le due sarebbero state raggiunte dallo zio Danish, dallo stesso Ijaz e dall'altro cugino Nomanhulaq.
Avrebbero bloccato mani e piedi alla ragazza e la madre a quel punto avrebbe iniziato a piangere e così il marito l'avrebbe allontanata. Danish avrebbe strangolato la ragazza con una corda e il padre avrebbe chiamato un altro uomo, con il volto coperto da un passamontagna, che li avrebbe raggiunti in fretta, probabilmente già preallertato, che avrebbe quindi concluso la mattanza. Ijaz ha sostenuto che lui e il padre sarebbero tornati indietro, mentre il personaggio misterioso, Danish e Nomanhulaq si sarebbero occupati di trasportare il corpo verso il fiume, in sella a una bici.
L'intercettazione con la confessione del padre di Saman
Ieri, intanto, è stato diffuso il contenuto dell'intercettazione - che risale allo scorso 8 giugno - di Shabbar Abbas col fratellastro: "L'ho uccisa per la mia dignità, per il mio onore". La furia dell'uomo sarebbe stata innescata dalla foto di un bacio d'amore proibito dalla famiglia, co il fidanzato Saqib, scattata a Bologna e postata sui social. Quello di Saman sarebbe quindi un delitto d'onore, destinato a chi disonora la famiglia, pratica ancora in voga in Pakistan nonostante sia vietata dalla legge dal 2016.
Shabbar è latitante assieme alla moglie in Pakistan, lì vivrebbe della protezione del suo villaggio con falso nome, in quanto molto potente. La coppia era scappata dall'Italia il primo maggio 2021, un giorno dopo la sparizione di Saman.
Il processo
I genitori di Saman sono imputati per l'omicidio premeditato in concorso con i cugini di Saman, Ijaz e Nomanhulaq, e lo zio Danish Hasnain, ritenuto l'esecutore materiale. Questi ultimi sono stati catturati all'estero, dalla Francia alla Spagna, dove erano fuggiti, sono stati estradati e si trovano in carcere.
L'intercettazione del padre di Saman è trascritta negli atti del processo che inizierà a Reggio Emilia il 10 febbraio 2023.