FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Colpa del Genova Low, salito 10 km sul crinale: "Le valli montane sono sempre più esposte"

Il sistema di bassa pressione "Genova Low" ha intensificato le piogge in Emilia-Romagna. Lo studio di ClimaMeter evidenzia l'incidenza del cambiamento climatico e invita a considerare azioni di adattamento e mitigazione.

Colpa del Genova Low, salito 10 km sul  crinale: "Le valli montane  sono sempre più esposte"

Colpa del Genova Low, salito 10 km sul crinale: "Le valli montane sono sempre più esposte"

Si chiama "Genova Low" il sistema di bassa pressione centrato sul Mar Ligure che negli scorsi giorni ha causato precipitazioni intense e inondazioni in Emilia-Romagna. Il comportamento di questa colonna - che parte dalla superficie del mare e sale per 10 km, ruotando in senso antiorario - è stato oggetto di un’analisi rapida dagli scienziati che stanno sviluppando ClimaMeter, progetto di ricerca sui cambiamenti climatici finanziato dall’Ue e dal Cnrs (Centro nazionale ricerca scientifica francese). Tra loro anche la reggiana Alice Portal dell’Università di Berna, una laurea in Fisica e un dottorato in Climatologia. Molto sconfortante la conclusione: "L’analisi mostra che il cambiamento climatico ha giocato un ruolo significativo nell’intensificazione dell’evento piovoso, mentre altri fenomeni naturali non sembrano averlo influenzato". Se "le ondate di calore sono sempre più intense e lunghe - spiega la scienziata - le depressioni ‘analoghe’ al Genoa Low ora causano fino a 5 mm al giorno di pioggia in più rispetto al passato (il 12% in più). Non abbiamo fatto un’analisi sulla frequenza. Ma abbiamo visto che i fenomeni attuali (anni 2001-2023) producono più precipitazioni piovose rispetto agli anni ’80-2000. L’influenza del cambiamento climatico sull’intensità e sull’intermittenza è sempre più chiara", afferma Portal.

Quasi 200 mm di pioggia sono caduti in 48 ore in alcune zone appenniniche: "Le valli montane sono particolarmente esposte a episodi di precipitazione intensa e di lunga durata. I nuovi piani per le infrastrutture locali sono chiamati a tenere conto dei cambiamenti di intensità e di frequenza degli eventi meteorologici di questo tipo". Le montagne, davanti a questi spostamenti di masse atmosferiche umide, fanno come da compressore.

L’invito degli scienziati è a considerare che "i cambiamenti climatici originati dalle attività umane hanno effetti negativi proprio su ogni attività umana, il che ci invita a ripensare le nostre scelte quotidiane" nel senso dell’adattamento e della mitigazione. Aggiunge un altro componente del team, Davide Faranda (Cnrs): "Le temperature più calde alimentano l’intensità dei temporali, danneggiando attività economiche, sociali e turistiche. I risultati di ClimaMeter dovrebbero essere presi in considerazione per prevenire danni e disastri".