ANTONIO LECCI
Cronaca

Chiuse le falle negli argini. Ma adesso fa paura la pioggia: "Bisogna alzare le protezioni"

Il sindaco di Cadelbosco Marino Zani: "In queste ore dobbiamo evitare ulteriori perdite dai torrenti". Livello idrico in calo: ora si dovranno prosciugare le zone interessate dall’esondazione.

Chiuse le falle negli argini. Ma adesso fa paura la pioggia: "Bisogna alzare le protezioni"

Il sindaco di Cadelbosco Marino Zani: "In queste ore dobbiamo evitare ulteriori perdite dai torrenti". Livello idrico in calo: ora si dovranno prosciugare le zone interessate dall’esondazione.

"Le falle agli argini sono state chiuse e la fuoriuscita d’acqua è stata fermata. Ma con la pioggia in atto in queste ore occorre comunque cercare di alzare le protezioni per evitare ulteriori perdite".

Il sindaco di Cadelbosco Sopra, Marino Zani, si dichiara soddisfatto almeno del blocco delle tracimazioni da Crostolo e Canalazzo Tassone, dove da domenica notte ha continuato a uscire acqua verso campagne e zone abitate circostanti, ipotizzando uno sversamento di circa venti milioni di metri cubi d’acqua, che si dovrà cercare di trasferire altrove per prosciugare le aree esondate tra Cadelbosco, Castelnovo Sotto, Santa Vittoria di Gualtieri, Bagnolo e Novellara.

In poche ore il livello generale dell’acqua ha iniziato a calare in modo evidente. Nella tarda mattinata di ieri, per esempio, a Villa Seta era quasi prosciugata la zona di via Fratelli Azzolini, che 24 ore prima registrava la presenza d’acqua fino a quasi un metro di profondità nei punti più bassi. E con il ritiro dell’acqua è stato possibile riaprire al traffico pure via Ponte Forca, chiusa nel primo pomeriggio di martedì quando ampi tratti di carreggiata erano stati allagati.

"Ora occorre lavorare – aggiunge il primo cittadino di Cadelbosco – per prosciugare le zone interessate dall’esondazione, partendo dalle aree abitate per poi arrivare ai campi. Da Trento, dalla Protezione civile nazionale, oltre che dal Ferrarese, si sono state messe a disposizione due potenti pompe in grado di trasferire una grande quantità d’acqua, per una portata di oltre cinque metri cubi al secondo".

Si tratta di impianti da collocare a Reggiolo e a Novellara. Si cerca di sfruttare il canale Acque Basse Reggiane. Con delle pompe viene portata l’acqua dal canale acque basse al cavo Parmigiana Moglia (Fiuma) in prossimità del ponte testa (ponte sulla provinciale Reggiolo-Novellara), attraverso pompe alimentate a elettricità.

Un lavoro enorme che permette di comprendere il complesso intreccio di canali e scoli che, grazie alle bonifiche, cercano di garantire la sicurezza idraulica dei territori.

"Purtroppo – aggiunge Zani – la pioggia che sta nuovamente interessato la nostra in zona in queste ore provoca dei rallentamenti nelle operazioni programmate. Con la pioggia in atto, infatti, anche alcuni interventi con camion ed escavatori non possono essere eseguiti sugli argini. Ci stiamo preparando, con i volontari, anche alla pulizia delle abitazioni non appena saranno abbandonate dagli allagamenti. Poi ci sarà da studiare la viabilità alternativa, perché ipotizziamo una lunga chiusura di alcuni tratti della Provinciale 40 e dell’ex Statale 63, che necessitano di lavori di sistemazione e manutenzione".