La fila che si è creata in questi giorni davanti a Interno B 197, in via Fornaciari, è il preludio alla chiusura di uno dei negozi più amati del centro storico. "Una scelta personale, perché comunque avevamo già deciso di trasferirci al mare (apriranno in Versilia, ndr) – spiegano i titolari Gabriele Ziani e Luca Vale –. Certo però è stata accelerata dalla situazione, avremmo aspettato anche altri tre o quattro anni". La prima ‘casa’ di Interno B 197 era in via del Vescovado, dove aprì nel 2006 per poi spostarsi in via Fornaciari nel 2010. "Siamo stati subissati di messaggi su Instagram – racconta Luca – c’era la coda tutto il giorno fuori dal negozio, anche di clienti che semplicemente volevano passare a salutarci prima di Capodanno. Ovviamente ci fa molto piacere, ma significa anche che quando c’è qualcosa di importante le persone in centro ci vengono eccome…". Perché la famosa ‘situazione’ che ha accelerato il trasferimento è un po’ questa: "Negli ultimi due anni il centro ha visto uno svuotamento pauroso – dicono –. Già noi ci eravamo spostati da via del Vescovado, che era bellissima e col tempo è finita nella decadenza".
"Senza dubbio il Covid e lo stop prolungato sono stati un problema – proseguono – ma subito dopo il lockdown ci erano arrivati segnali incoraggianti, molta gente veniva e rimaneva anche in fila per entrare o per ritirare capi prenotati". Poi però, passato il fermento della ritrovata li-bertà, di nuovo l’oblio e l’abitudine dell’acquisto online che torna a prevalere. "Abbiamo iniziato a prepararci alla chiusura già un anno fa – ammettono – e ogni volta ci guardavamo in faccia dicendoci: "Per fortuna che abbiamo preso questa decisione". Soprattutto nei giorni infrasettimanali ormai la situazione è terribile".
"Non siamo tra quelli che pensano che spetti al Comune risolvere i problemi dei commercianti – premettono –. Certo un po’ più decoro non guasterebbe, ci sono strade e muri delle vie non principali che andrebbero rifatti anche solo per dare un impatto estetico migliore; potrebbe essere utile poi vedere più forze dell’ordine in giro". "Per citare un tema molto dibattuto però – dice Gabriele – io trovo che il centro storico sia molto più accessibile di quanto si dica, spe-cialmente quando viene aperto il capitolo parcheggi. Il punto è che Reggio è una città molto culturale, molto più di altre, ma si tende a guardare solo la famosa ‘erba del vicino’". "Dopo anni d’attività qui, tra gioie e dolori, vogliamo lanciare un appello – concludono –. Reggiani, frequentate di più la vostra città, perché è bellissima e non le manca davvero nulla".
Giulia Beneventi