ELISABETTA GRASSI
Cronaca

Chirurgia estetica: "Serve una legge che tuteli i pazienti dai finti professionisti"

Non si placa il boom dei ’ritocchini’, che cambia a seconda delle mode. Il professor Giorgio De Santis mette in guardia dai prezzi troppo bassi. "Possono essere indice di strutture non adeguate o altri fattori di rischio".

Non si placa il boom dei ’ritocchini’, che cambia a seconda delle mode. Il professor Giorgio De Santis mette in guardia dai prezzi troppo bassi. "Possono essere indice di strutture non adeguate o altri fattori di rischio".

Non si placa il boom dei ’ritocchini’, che cambia a seconda delle mode. Il professor Giorgio De Santis mette in guardia dai prezzi troppo bassi. "Possono essere indice di strutture non adeguate o altri fattori di rischio".

di Elisabetta GrassiDecenni di esperienza sulle spalle, anni di studio e pratica all’estero hanno reso il professor Giorgio De Santis un’eccellenza nel campo della chirurgia estetica e ricostruttiva. Attivo nella nostra provincia e nel Modenese, pone l’accento sulla necessità di introdurre anche in Italia una legislazione che tuteli maggiormente i pazienti sui professionisti che, per operare, dovrebbero essere specializzati in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e le strutture idonee ad ospitare questo tipo di interventi.

"In Spagna è appena stata approvata una legge in materia, in Brasile è già in vigore e in America ci stanno lavorando. Se anche qui fosse introdotta ci sarebbero meno morti. I pazienti, prima di decidere a chi affidarsi, possono verificare l’effettivo possesso della specializzazione attraverso il sito della Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica). Nel campo della medicina estetica poi mi raccontano addirittura di estetiste, parrucchiere o altri soggetti non sufficientemente titolati ed esperti, che fanno punturine antirughe a base di botox o acido ialuronico, e che spesso creano danni difficili da risolvere".

La serietà "è al primo posto per chi fa questa professione – aggiunge De Santis –. Assisto a richieste che a volte non assecondo, frutto di una visione distorta dell’estetica, figlia dei modelli imposti dai social. Donne che chiedono labbra, seni o altri interventi eccessivi, o ragazzine che si vogliono far regalare una taglia di reggiseno nuova per il 18° compleanno".

Il trend di crescita dei ’ritocchini’ è in costante ascesa da diversi anni e segue mode che cambiano a seconda dei periodi: "Tra le donne le zone più gettonate sono il seno, il viso (rinoplastica, blefaroplastica, mini-lifting) e addome. Gli uomini puntano sul ringiovanimento della zona degli occhi e il rimodellamento del girovita".

Ci sono poi casi in cui la chirurgia estetica ricostruttiva cambia davvero la vita al paziente. "Penso ai bambini con malformazioni. Io ho inventato una tecnica di microchirurgia, dopo una formazione a Melbourne in Australia, che dal 1989 a oggi ha mi ha portato ad eseguire oltre 600 interventi. Un’altra operazione complessa, che prevede anche 16/18 ore in sala operatoria, è la ricostruzione – dopo un trauma o un tumore – della mandibola: si prende un pezzo dell’osso perone sotto al ginocchio, insieme a muscolo e pelle, per ricrearla. È importante ridare dignità ai malati e restituire loro la qualità della vita residua".

Guardando ai prezzi, anche qui occorre fare attenzione, perché i costi non riguardano solo l’onorario del professionista, ma anche la clinica, il ricovero, l’anestesia e la strumentazione utilizzata: "Certe tariffe scontate possono essere indice di strutture non adeguate o altri fattori di rischio. Un mini-lifting, effettuato secondo tutti i crismi, si aggira sui 5-7 mila euro, una blefaroplastica 3.500, un’addominoplastica semplice attorno ai 9mila, un seno nuovo dagli 8mila euro con la protesi ai 13mila con il rimodellamento".

Si sta poi facendo strada la chirurgia rigenerativa "che sfrutta l’alta capacità del tessuto adiposo come riparatore della pelle in virtù della presenza di numerose cellule staminali al suo interno, ad esempio dopo le scottature dovute alle sedute di radioterapia nei tumori, oppure come riempitivo per mimetizzare differenze tra i seni, coprire cicatrici... Non c’è il rischio di rigetto e di infezione, oltre ad essere poco invasiva come tecnica".

Dall’America infine arriva una novità: il ringiovanimento dei genitali esterni femminili e come rimedio della secchezza vaginale post menopausa con le cellule staminali: "A Modena abbiamo già trattato 50 casi, a Reggio ancora non abbiamo avuto richieste, probabilmente perché è meno conosciuta".