Chiesto il processo per 4 ex Br. La difesa ribatte: "Non si proceda"

Ex esponenti delle Brigate Rosse potrebbero finire a processo per il delitto alla Cascina Spiotta del 1975. Pm chiedono rinvio a giudizio, difese contestano prove. Decisione attesa a fine mese.

Chiesto il processo per 4 ex Br. La difesa ribatte: "Non si proceda"

L’avvocato reggiano Vainer Burani (foto) difende Renato Curcio Tra gli accusati anche Lauro Azzolini, che sarebbe stato presente

A distanza di mezzo secolo dal delitto, 4 ex esponenti storici delle Brigate Rosse potrebbero finire a processo. È questa la richiesta che hanno avanzato mercoledì i pm di Torino sullo scontro a fuoco avvenuto il 5 giugno 1975 alla Cascina Spiotta, in provincia di Alessandria, durante il rapimento dell’imprenditore Vallarino Gancia: morirono la brigatista Mara Cagol - era la moglie di Renato Curcio, ideologo e fondatore delle Br - e l’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso. Gli imputati sono Curcio, il reggiano Lauro Azzolini, Pierluigi Zuffada e Mario Moretti. Durante l’udienza preliminare a Torino, il giudice Ombretta Vanini ha rigettato mercoledì le questioni preliminari sollevate in passato dall’avvocato Davide Steccanella, difensore di Azzolini. Secondo la Procura, quest’ultimo sarebbe l’uomo mai identificato che fuggì durante il sanguinoso scontro. Tra i temi in discussione, l’uso del trojan attraverso il quale sono state fatte due intercettazioni ritenute cruciali dalla Procura, in cui Azzolini confesserebbe il proprio ruolo nell’uccisione di D’Alfonso. A detta di Steccanella, quelle captazioni erano inutilizzabili perché non autorizzate dal gip. Nel 1987 Azzolini fu prosciolto: il provvedimento, però, andò perso nel 1994 durante l’alluvione che colpì Alessandria, fatto che il legale ha evidenziato. Mercoledì si è tenuta la discussione delle parti. I pm Emilio Gatti e Ciro Santoriello hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti e quattro, gli avvocati difensori hanno chiesto il non luogo a procedere. L’avvocato Vainer Burani assiste Curcio: "È tutto allo stato delle ipotesi . Materialmente non c’è nulla, non un fatto concreto".

La decisione sugli eventuali rinvii a giudizio sarà presa nella prossima udienza, fissata a fine mese.

Alessandra Codeluppi