Una raccolta firme da parte dei fedeli affinché la parrocchia di San Nicolò continui a rimanere aperta. È quanto sta accadendo nelle ultime settimane dopo che hanno preso forza alcune voci che evidenziavano, forse con toni eccessivamente allarmistici, un’imminente chiusura di una delle chiese storicamente più belle e attrattive della città. La premessa è che, giuridicamente, la parrocchia di San Nicolò non esiste più da quando nel luglio 2022, con decreto emesso dall’Arcivescovo delle Diocesi di Reggio e Guastalla, Giacomo Morandi, si è proceduto alla fusione per incorporazione delle parrocchie i Santi Pietro Apostolo e Prospero Vescovo, dei Santi Giacomo e Filippo Apostoli, di San Nicolò Vescovo e dell’Immacolata Concezione e San Francesco d’Assisi, dando così vita ad un’unica parrocchia per la zona est del centro storico di Reggio.
Una decisione che ha comportato, come sottolineato da una lettera inviata alle parrocchie dal vicario generale della Diocesi, monsignor Alberto Nicelli "la riassegnazione delle dotazioni del patrimonio immobiliare degli enti accorpati per una equa distribuzione, coinvolgendo l’ente Chiesa Cattedrale, al quale dovrà essere destinato il patrimonio delle parrocchie di San Nicolò e dell’Immacolata Concezione e San Francesco d’Assisi". Tuttavia, al sabato sera e alla domenica mattina, all’interno della chiesa di San Nicolò, sottoposta a parziale restauro negli anni precedenti con alcune sue parti riportate agli antichi splendori, don Francesco Ranza continua a celebrare le funzioni religiose che continuano ad essere fortemente partecipate da tutti quei fedeli che vedono nella parrocchia un vero e proprio punto di riferimento per la loro vita spirituale oltre a rappresentare una parte integrante del tessuto sociale e culturale del centro storico.
L’allarme di una possibile chiusura definitiva dell’edificio si erano sparse anche a seguito di una serie di post su apparsi su Facebook, in particolare sulla pagina Difendi il Centro Storico che però, secondo quanto appurato, sono scaturiti per dare ulteriore forza all’iniziativa della raccolta firme, il cui numero viene definito "sostanzioso" da un parrocchiano interpellato dal Carlino, e che dovrebbero essere successivamente presentate al vescovo. Contestualmente alle voci di cui sopra, sono emersi rumors relativi anche a una possibile vendita della chiesa – voci che, va detto, si rincorrono da ormai qualche anno senza che, però, si sia mai arrivati a una definizione concreta della situazione – i quali, però, non hanno trovato alcun tipo di conferma nell’ambiente diocesano: l’istituzione ecclesiale non pare abbia intenzione di alienare alcun suo luogo di culto.
Ni. Bo.