Reggio Emilia, 19 agosto 2023 – Era un Memores Domini, Andrea Davoli l’educatore di Comunione e Liberazione arrestato per una presunta violenza sessuale su una quattordicenne. Da anni, infatti, Davoli aveva deciso di vivere in una delle case comunitarie di Cl, in città, assieme ad altri laici che come lui avevano deciso di dare i voti di castità, povertà e obbedienza. E’ stata la denuncia dei genitori della ragazzina di 14 anni a dare il via alle indagini che hanno poi portato al suo arresto.
Prof di religione: idoneità revocata
Non aveva quindi alcuna relazione da molto tempo ed era diventato uno dei referenti del gruppo di Gioventù studentesca afferente a Comunione e Liberazione. Un gruppo ispirato dal fondatore Don Giussani, padre spirituale e intellettuale del movimento. Oltre alla sua vita all’interno della casa comunitaria, l’indagato 52enne era anche un professore di religione che fino all’anno scorso aveva insegnato in una delle scuole del capoluogo.
“Nelle scorse settimane, a fronte della sospensione di ogni incarico educativo all'interno di Comunione e Liberazione, all'indagato è stata revocata l'idoneità all'insegnamento della religione cattolica”, assicura Corrado Zoppi, portavoce della Commissione per la tutela dei minori e Componente dell'Ufficio Scuola della diocesi reggiana.
Sospeso da Comunione e Liberazione
L’1 giugno tutti i rapporti, anche con Cl, si erano interrotti. A spiegare il motivo è lo stesso ufficio stampa di Comunione e Liberazione: “In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di Cl già alcune settimane fa, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”.
Cl inoltre si è attivata anche verso la famiglia della vittima, molto cattolica e profondamente sconvolta dalla vicenda: “Cl esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall'indagine in corso da parte della magistratura. Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.
La diocesi di Reggio
“Nel rinnovare la nostra attenzione e il nostro ascolto alla famiglia e nel ribadire la fiducia nell'operato della magistratura - prosegue Corrado Zoppi - la Diocesi manterrà ogni più opportuna vigilanza: infatti come Chiesa ci sentiamo tutti chiamati in prima persona a una profonda reazione morale, a promuovere e testimoniare la vicinanza a coloro che sono stati feriti da un abuso”.
Bocche cucite al Meeting di Rimini
Comunione e Liberazione sta per entrare nel momento più caldo dell’anno: la settimana del Meeting di Rimini. Nessuno vuole commentare ufficialmente questa tristissime vicenda. Ma in via informale, dell’arresto di Davoli si parla, eccome: “Se fosse vero sarebbe gravissimo: sarebbe il tradimento della fiducia di chi affida un figlio ad un educatore. Aspettiamo l'esito delle indagini”, dice un ventiduenne studente milanese di ingegneria. Un’altra volontaria sottolinea “la stranezza” di un arresto che arriva proprio alla vigilia dell'inizio della settimana riminese. “Potevano arrestarlo la scorsa settimana, invece guarda caso le manette scattano oggi. Sarà una coincidenza? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende”, chiude una ragazza genovese, citando una frase celebre di Giulio Andreotti.