REDAZIONE REGGIO EMILIA

Cgil e Uil, sciopero il 17. Un corteo alle Reggiane: "C’è la storia del conflitto"

Si stimano almeno cinquemila presenze. Pullman anche dalla provincia "La legge finanziaria non risponde ai problemi e favorisce i furbetti".

Cgil e Uil, sciopero il 17. Un corteo alle Reggiane: "C’è la storia del conflitto"

Cgil e Uil, sciopero il 17. Un corteo alle Reggiane: "C’è la storia del conflitto"

Potenzialmente potrebbero aderire 250.000 lavoratori (tanti sono i dipendenti in provincia) ma si stimano almeno 5.000 presenze allo sciopero generale contro la legge finanziaria, organizzato per il prossimo 17 novembre a Reggio Emilia da Cgil e Uil. La città del Tricolore sarà l’unica del Nord Italia a fermarsi in quella data, avendo anticipato la mobilitazione rispetto al 24 novembre, giorno in cui cade la festa del santo patrono. Altra particolarità della giornata è il percorso inedito del corteo sindacale che, dalla zona del “Grattacielo”, si sposterà sulla via Emilia verso Modena, proseguendo poi su via Melato e su viale del Partigiano, bloccando la strada per arrivare alle ex Reggiane. Qui si svolgeranno gli interventi di alcuni delegati sindacali, del segretario della Camera del lavoro Cristian Sesena e di Rocco Palombella, segretario nazionale dei metalmeccanici della Uil (Uilm). "Portiamo il conflitto sociale del 2023 in un luogo storico del conflitto sociale della città", commenta Sesena, informando che, per agevolare la partecipazione dal resto della provincia, sono stati organizzati anche dei pulmann da Castelnovo Monti, Correggio, Guastalla, Sant’Ilario e Scandiano (informazioni nelle sedi Cgil di riferimento). Insieme a Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil regionale e di Modena e Reggio Emilia, Sesena entra poi nel merito delle motivazioni dello sciopero generale. "Contiamo di fare un’iniziativa importante contro una legge finanziaria che non risponde ai problemi del Paese, che incide solo per l’1,2% sulla crescita del Pil, e che non prevede le misure sul lavoro che ci aspettavamo per contrastare il lavoro povero, incentivare la stabilità e aumentare i salari". Rinaldi parla di manovra "ultradifensiva", dove mancano ad esempio politiche sul trasporto pubblico e l’edilizia residenziale sociale, mentre "si favoriscono i furbetti che non pagano le tasse e si affossa chi porta avanti il welfare". Sesena riprende la parola e conclude: "Siamo in piazza non solo contro questa legge ma anche per difendere un’idea di società che non veda le diseguaglianze come il modello e per rivendicare il nostro ruolo di sindacati come interlcutori sociali". E a chi accuserà Cgil e Uil di essere irresponsabili, il reggiano ribatte già: "La nostra irresponsabilità è pienamente costituzionale e segno di democrazia e, come faremo vedere, di partecipazione".