
Lo schianto a giugno 2021: vittima il 27enne Daniele Scalabrini. Imputato il 35enne alla guida del furgone. Il giudice ha escluso che guidasse contromano e sotto effetto di droga. Patente ritirata per 4 anni. .
La sua morte prematura suscitò vasto cordoglio: Daniele Scalabrini, 27enne di Cavriago, venne a mancare a seguito di un incidente stradale nel pomeriggio del 25 giugno 2021. Il giovane era in moto, quando si verificò il terribile impatto con un furgone guidato da un 35enne residente a Reggio. Quest’ultimo è poi finito sotto processo con l’accusa di omicidio stradale, in cui si contestavano anche la guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di cannabis e l’aggravante di aver circolato contromano.
Il processo con rito abbreviato si è concluso ieri con il verdetto del giudice Silvia Guareschi che ha deciso una condanna a 6 mesi, con la condizionale, e la sospensione della patente per 4 anni (di cui una parte già fatta). Ha inoltre escluso che il 35enne fosse sotto l’effetto della droga, che guidasse contromano e ha riconosciuto l’attenuante del concorso di colpa legata all’omicidio stradale, che da sola comporta la diminuzione della pena sino alla metà.
Secondo l’iniziale ricostruzione accusatoria, il giovane, alla guida di un furgone Citroen Berlingo, mentre percorreva la strada provinciale 28 a Cavriago, imboccò la svolta a sinistra, con manovra anticipata rispetto al centro dell’intersezione con la strada secondaria, "di fatto contromano". Non avrebbe tenuto conto della segnaletica orizzontale, occupando del tutto la corsia dei veicoli diretti verso la città, e omettendo di dare la precedenza alla moto Suzuki Gsx-Rk5 condotta da Scalabrini, "che viaggiava in posizione corretta nella carreggiata": finì per scontrarsi contro il centauro, "che non potè evitare l’impatto". Arrivarono le ambulanze da Cavriago e Montecchio: si provò a rianimarlo, ma per lui non c’era più nulla da fare. Il 35enne fu accompagnato in gravi condizioni all’ospedale Santa Maria Nuova. I rilievi furono curati dai carabinieri di Cavriago, supportati dai colleghi di Bibbiano.
Ieri in tribunale c’era la sorella del giovane scomparso, Vanessa Scalabrini, insieme all’avvocato Claudio Vincetti che assiste la famiglia. L’imputato è assistito dall’avvocato Enrico Della Capanna. In passato era stato ascoltato il tossicologo forense Fulvio Fantozzi, nominato dalla difesa, secondo cui non vi erano i presupposti per sostenere che il 35enne fosse sotto l’effetto della droga.
Il pm Isabella Chiesi ha chiesto 2 anni e 8 mesi: nella requisitoria ha concordato sul fatto che non si potesse provare l’alterazione dovuta alla cannabis e che vi fosse un concorso di colpa, mentre ha ritenuto che l’imputato avesse guidato contromano. L’avvocato difensore Della Capanna ha sostenuto che il suo assistito non fosse sotto effetto della droga e che non si trattasse di guida contromano ma semmai di un’omessa precedenza: il 35enne avrebbe dovuto fermarsi in coincidenza con la linea di mezzeria senza creare intralcio. A detta del legale, il centauro tenne una velocità molto alta: per svoltare a sinistra in via Roncaglio l’imputato impiegò 1,6 secondi, se la moto avesse proceduto più lentamente il furgone avrebbe avuto più tempo per quella manovra e i due mezzi non si sarebbero scontrati. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Alessandra Codeluppi