LUCA AMODIO
Cronaca

Casucci, arriva l’addio alla Lega: "Il partito ora è troppo a destra. Sono stati 15 anni straordinari"

Leghista di vecchia data lascia dopo dieci anni a Firenze e va nella direzione di Noi Moderati. Non rinnova la tessera e lascia anche la carica di vice presidente del consiglio regionale.

Elena Meini, capogruppo Lega e candidata governatore. e Luca Baroncini segretario regionale Lega toscana

Elena Meini, capogruppo Lega e candidata governatore. e Luca Baroncini segretario regionale Lega toscana

Adesso c’è l’ufficialità. Casucci fa le valigie e se ne va dalle Lega, direzione Noi Moderati; ma il Carroccio lo punzecchia: “eh no, adesso devi anche dalla carica di vice presidente della Regione, carica ottenuta grazie al partito“, gli dicono i suoi ormai ex compagni di partiti, chi con toni più diplomatici chi più diretti. E lui: "Lo farò".

La notizia era già trapelata nei giorni scorsi anticipata sulle colonne de La Nazione in cui raccontavamo l’esodo di due big: il consigliere regionale Marco Casucci e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Arezzo Marco Casi. Il secondo ha smentito categoricamente - "almeno per ora", dice malizioso qualche compagno di partito - anche se al momento le sue parole sono state chiare e senza spazio a dubbi. "Io resto qui e porto avanti il lavoro dentro la giunta".

Il primo invece non ha potuto smentire. Quel che avevamo scritto era così e ieri sono arrivate le spiegazioni dell’ex leghista in una lunga lettera odi et amo con i suoi vecchi compagni di battaglia. Il motivo, almeno quello che lui dice, è uno: "La Lega sta andando troppo a destra" e il richiamo all’ingresso di Vannacci non è nemmeno troppo velato. "Non è un mistero per nessuno che da tempo non condividessi quella che io vedo come una deriva a destra del partito e il sempre maggior spazio dato a soggetti che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e, dall’ altro, il progressivo abbandono del ruolo del sindacato di territorio che la Lega ha sempre svolto e che mi aveva convinto ad aderire nel lontano 2010".

Un lungo comunicato in cui comunque ripete le tappe del suo percorso dentro al partito che lo ha portato a due legislature in Regione: adesso si apre un nuovo capitolo con i moderati di Lupi anche se, nelle ultime ore, tra gli alleati di coalizione la notizia gira e tutti fanno un po’ fatica a coglierne la strategia - posta che ci sia - nella manovra. Anzi molti la definiscono piuttosto una scelta personale. Alla fine l’aria tra i compagni di partito in Valdichiana non era delle migliori, specie all’indomani dell’elezione di Luciano Meoni sindaco, candidato che anche Casucci - non fu ovviamente una scelta solo sua - scelse di non appoggiare. Tant’è che poi qualcuno rise delle sue sole 69 preferenze e mise il dito sulla piaga.

Dicevamo, le parole di Casucci, "Con rammarico, dopo quindici anni di convinta militanza, ho deciso di non rinnovare la tessera della Lega perché questo non è più il partito al quale mi ero iscritto", spiega. "Ho comunicato la mia volontà di aderire al gruppo Misto e conseguentemente di dimettersi da Vicepresidente del Consiglio Regionale".

Un’altra tegola per la Lega, dopo l’uscita di Paolo Enrico Ammirati e Matteo Grassi, che fu anche segretario provinciale. Intanto sabato la sezione aretina ha convocato una conferenza stampa, con ogni probabilità per spiegare quel che è accaduto ultimamente e comunicare un’idea di compattezza, anche se è sotto gli occhi di tutti una balcanizzazione preoccupante. Adesso sta al segretario Gianfranco Vecchi far arrivare il partito in salute fino ai prossimi due appuntamenti elettorali: le regionali e le amministrative.

Luca Amodio