REDAZIONE REGGIO EMILIA

Casse di espansione: "Nel Canalazzo non le abbiamo usate. Non sempre servono"

La risposta del direttore della Bonifica Domenico Turazza "C’era il rischio del ristagno d’acqua e di rovinare i terreni".

La risposta del direttore della Bonifica Domenico Turazza "C’era il rischio del ristagno d’acqua e di rovinare i terreni".

La risposta del direttore della Bonifica Domenico Turazza "C’era il rischio del ristagno d’acqua e di rovinare i terreni".

Perché in località Ponte Alto, a Brescello, non sono state utilizzate le aree della cassa di espansione del Canalazzo? Lo chiedono alcuni cittadini che nei giorni scorsi hanno segnalato come gli spazi di quell’area, destinata proprio ad accogliere acqua in caso di situazioni di emergenza, fosse in gran parte asciutta. Il tutto mentre nei giorni scorsi si era rischiato di rivivere l’esperienza dell’esondazione nella zona dello stabilimento Immergas di Lentigione, con un potenziale pericolo pure per altre aree della frazione brescellese. In quell’occasione era stata l’immediata attivazione delle potenti idrovore, con Protezione civile, tecnici comunali e personale dell’azienda a evitare che l’acqua potesse tornare nuovamente nel paese della Bassa, già alle prese con una più grave emergenza idraulica nel dicembre del 2017, a causa del cedimento di un tratto di argine del torrente Enza.

Perché si è dovuto combattere contro il tempo per evitare una nuova esondazione mentre la cassa di espansione del Canalazzo era asciutta?

"Non sempre le casse di espansione devono necessariamente essere riempite in modo completo – la risposta tecnica di Domenico Turazza, direttore del consorzio di bonifica dell’Emilia centrale, in prima linea nelle scorse settimane proprio per far fronte all’emergenza –. Le si utilizzano in base alle necessità. Quando la situazione torna sotto controllo si blocca il deflusso dell’acqua. Si cerca di evitare di allagare inutilmente dei terreni, spesso a vocazione agricola, che poi resterebbero in quelle condizioni a lungo. Soprattutto ora, in vista dell’inverno, ci sarebbe stato il rischio di far restare acqua in quei terreni per parecchie settimane, provocando pure delle conseguenze non certo positive a quei campi. Quando la situazione è tornata sotto controllo, senza più rischio di esondazioni al di là dell’argine di quel canale, è stato bloccato il travaso nella cassa di espansione".

Antonio Lecci