Reggio Emilia, 7 aprile 2018 – Per più di trenta anni sono stati vicini di pianerottolo. Luigi Marazzi e la moglie Fulvia Maria Baroni erano presenze quotidiane nella vita di Andrea Rossi, neo deputato del Pd ed ex sindaco di Casalgrande.
La notizia dell’omicidio-suicidio che ha squarciato la tranquillità della cittadina del distretto ceramico ha comprensibilmente sconvolto l’onorevole dem, che ieri faceva la spola senza darsi pace fra la palazzina teatro della tragedia, dove ha abitato fino a cinque anni fa, e la sede locale del Pd.
«In questi casi le parole sono inutili e comunque inadeguate – dice Rossi – ma se qualcosa si può dire è che Luigi era una persona d’oro. Sì, era un uomo buono e di cuore». Rossi ricorda che la sua famiglia e quella dei Marazzi erano «le uniche rimaste nel palazzo a partire dagli anni ’70. Luigi era uno sempre molto attivo nel condominio, un vicino di casa perfetto. Io poi ovviamente lo ricordo come volontario alla Festa di Villalunga. Non veniva più da due o tre anni, proprio perché probabilmente voleva assistere sua moglie».
La situazione di Marazzi, ex dipendente di aziende ceramiche da tempo in pensione, e della moglie affetta da una pesantissima malattia degenerativa era nota un po’ a tutti. «Lui era disperato – dice Giovanna Medici –. Tanto che quando ho sentito della tragedia familiare avvenuta l’altro giorno a Torino, ho subito pensato a Luigi. La sua situazione era infatti molto simile a quella di cui tutti avevamo sentito in televisione».
«Abbiamo lavorato insieme a lungo nelle ceramiche – dice Luciano Ferretti – . Quello che è accaduto è terribile. Ma io ricordo Luigi come una bravissima persona». «Non parlava della sua situazione in casa – dice Giuseppe, un negoziante del palazzo vicino –. L’avevo visto in piazza per il mercato l’altro giorno. Marazzi era una persona che lasciava il segno, perché estremamente rispettosa. Ora siamo tutti sconvolti, non si poteva immaginare niente di simile».